Barcellona 2019 Dietro le quinte - INFOTRIAL

15 Febbraio 2019

X Trial di Barcellona
Il dietro le quinte e le curiosità dell'indoor più famoso

Il trial indoor permette di portare il nostro sport vicino alla gente, la formula più spettacolare e diretta per mostrare la disciplina.

Piazze, palazzetti e campi sportivi sono le location ideali per una manifestazione indoor.

Ciò che vi presentiamo oggi è un dietro le quinte dell’indoor più conosciuto, quello del Palau Sant Jordi di Barcellona, che ha spento 42 candeline lo scorso 3 febbraio.

La prima edizione dell’indoor si svolse il 24 gennaio del 1978 presso il palazzetto dello sport della capitale catalana che fino al 1990 ospitò l'evento, con la costruzione del Palau Sant Jordi, in vista delle Olimpiadi del 1992, fu scelta questa sede per via della maggior capienza.

Il nuovo format del mondiale indoor introdotto nel 2018 ha visto qualche modifica all'assetto tradizionale, ma la prova catalana mantenere la base che ne ha garantito il successo anno dopo anno.

Separata da un tendone nero la zona di gara, dietro di questo vi è l’area dov'è allestita la sezione di riscaldamento, il corner fotografie -interviste a caldo ed i box dei team, dove per ogni pilota sono a disposizione due moto.

Qui possono accedere oltre ai piloti, gli addetti ai lavori ed i possessori del biglietto Gold, che entrano al Palau Sant Jordi per primi e ricevono anche la t-shirt della manifestazione e nella pausa tra la prima e la seconda manche hanno accesso ad un buffet.

Il tempo che precede la gara vede i piloti impegnati a prepararsi e cercare la concentrazione, i meccanici verificare i mezzi e allestire tutto il necessario per eventuali emergenze, lo staff video insieme alla regia effettuare le verifiche finali.

Giudice di zona in questa tappa è l'italiano Moreno Piazza, quando i motori si accendono per il riscaldamento, diventa serio ed osserva i piloti per carpire le malizie che utilizzeranno in zona.

L'accesso all'area intorno alle zone è riservata per metà alla Fim per le riprese TV ed il fotografo ufficiale, mentre la restante vede gli autorizzati superare il controllo dei pass, con i fotografi ed operatori tv che devono anche indossare il pettorale.

Ad aprire la serata è un emozionato Luca Petrella che, riporta a Barcellona i colori italiani.

Dover affrontare per primo le zone senza alcun riferimento e gli ostacoli “non gommati”, non sono di certo un aiuto, ma il pilota di Lecco guida concentrato senza farsi intimorire da sezioni di altissimo livello.

Al termine della prova Petrella domanda al seguidores Davide Zaccagnini: “Come ho guidato?” mentre l’applauso del pubblico di Barcellona fa svanire ogni dubbio.

La gara si svolge seguendo il format televisivo con i piloti che in 5 o 6 minuti, in base al numero di zone, affrontano le no stop osservati dal giudice Moreno Piazza, particolarmente attento all'apporto della piastra paramotore (penalizzato come appoggio) e l'uso delle punte dei piedi (concesso se non si stacca la suola dello stivale dalla pedana).

Mentre i piloti sono in zona in un angolo i meccanici hanno pronta la seconda moto accesa, utile in caso di caduta o guasto tecnico.

Lo show proseguire a ritmo incalzante, con lo speaker che contribuisce a mantenere alta l’attenzione tra passaggi spettacolari e la brutta caduta di Toni Bou nella zona costruita con manufatti in cemento.

Le due finali per decretare la terza e quarta piazza tra Jaime Busto e Jeroni Fajardo regala emozioni fino all’ultimo ostacolo, un antipasto della finalissima tra Toni Bou ed Adam Raga, con quest’ultimo che per un punto ritorna alla vittoria dopo una sfida stellare con il pilota Montesa.

La cerimonia della premiazione conclude lo show, mentre dietro il tendone nero si scatena la festa del team Trrs di Adam Raga, prima del passaggio dei tre protagonisti in sala stampa per l’ultima intervista che, fa calare il sipario su Barcellona 2019, con un arrivederci alla edizione numero 43.