Beta Alp 200 - INFOTRIAL

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Beta Alp 200

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29 Gennaio 2014


Test Beta Alp alla Mulatrial della Focaccia 2015

 
 
 
 

Ad EICMA 2014 tutte le case hanno proposto mezzi specialistici affiancandoli ad altri con soluzioni meno estreme, così da rispondere alle esigenze di coloro i quali desiderano utilizzare la moto durante la settimana e nel weekend svagarsi con una gita in fuoristrada.

Quali i limiti di un mezzo da motoalpinismo leggero?

Per dare una risposta a questo quesito, abbiamo messo alla prova la BETA ALP 200, un mezzo agile che può essere condotto a diciotto anni, dotato di un propulsore parco nei consumi, dal piano sella che permette di raggiungere terra facilmente e non ultimo proposto ad un prezzo contenuto.

 
 

Location del test la Mulatrial della Focaccia di Recco, caratterizzata da sentieri con passaggi su pietre viscide ed il Mar Ligure come sfondo.

Alp è un brand che Beta presentò alla fine degli anni ottanta, partendo dalla piattaforma del Tr34 che dotò di sella più lunga e comoda il modello trial, successivamente fu utilizzata la piattaforma Synt sempre con sella lunga e telaietto posteriore con attacchi per le pedane passeggero.

Con l’avvento dei mezzi specialistici il serbatoio non era più sufficiente, così Beta lanciò l’Alp 200 con motore Suzuki 4 tempi e serbatoio da 6 litri, soluzione che rappresentò l’anello di congiunzione tra il trial e l’enduro, grazie agli pneumatici da trial ed un’impostazione di guida più vicina all’enduro, riuscendo anche a mantenere un prezzo di vendita basso.

La Beta Alp oggetto del test è la seconda versione a benzina, caratterizzata da linee più moderne e slanciate rispetto alla versione precedente, vede fiancatine e sella smontabili che permettono di passare da un piano posto a 83 cm a 72,5 misura che si avvicina a quelle del trial, inoltre le pedane possono essere ruotate di 180°, così da poter dare maggior carico alla ruota posteriore.

 
 

L’impianto frenante si avvale di una disco anteriore da 245 mm e 160 per il posteriore, minimalista ma completa la strumentazione, un display multifunzione e 4 spie (apertura cavalletto, frecce, abbaglianti e folle) che fornisce informazioni utili quali: due trip della distanza percorsa, velocità media e velocità massima, ora, tempo di percorrenza ed odometro.

Al manubrio troviamo, la chiave di accensione che agisce anche sul bloccasterzo,  la leva per attivare lo starter per le partenze a freddo ed il comodo pulsante dell'avviamento elettrico che, fa dimenticare il kickstarter, infine i pulsanti per luci e frecce.

 
 

Molto interessante è la possibilità che Beta offre per questo modello; sui cerchi classici 21 – 18 da trial si può scegliere tra 4 tipologie di pneumatico per l'anteriore e altrettante per il posteriore a seconda che l’uso sia on off, trial o enduristico.

Gli pneumatici di serie sul modello in prova sono i Mitas con disegno trial, coperture di compromesso che permettono una buona resa chilometrica sia su asfalto che in fuoristrada.

Ciclisticamente l’Alp presenta un telaio a doppia culla chiusa in acciaio, forcella da 37 mm e 170 mm di escursione, mentre al retrotreno lavora, montato su leveraggi, un’unità Olle con corsa ruota di 185 mm e possibilità di variare il precarico molla.

 
 

Bastano poche semplici mosse e l’Alp prende a ronzare con un tono pacato.

Lo scorso anno utilizzammo l’Urban (ruote da 19 e 17 pollici) alla Mulatrial del Mare di Albenga, naturale che in questa occasione il confronto tra le sensazioni di allora siano messe a confronto con quelle odierne.

Iniziando la marcia si percepisce una minore maneggevolezza rispetto all’Urban, le ruote più grandi la rendono meno reattiva ma comunque sempre agile, la frizione richiede un minimo sforzo alla leva, il cambio è morbido, sia aumentando che diminuendo il rapporto, anche con decisione, non si notano impuntamenti.

La risposta al gas del motore di 200 cc è più briosa, mai nervosa, l’erogazione lineare mostra la cilindrata più grande con un maggior allungo e potenza.

 
 

Ottimo il responso dei freni con l’anteriore (pinza a 4 pistoncini) da 245 mm che, lavora in simbiosi con il posteriore (a 2 pistoncini e serbatoio olio integrato nella pompa) da 220mm, garantendo potenza in abbondanza ed una buona modulabilità.

La sfida è stata quella di percorrere la Mulatrial della Focaccia in configurazione standard, quindi pneumatici con pressione a livelli stradali (1,2 bar) ed unica concessione, quella di ruotare leggermente il manubrio avanti, per essere più comodi nella guida in piedi.

Optional della Alp in prova la piastra paramotore, particolare che si è rivelato molto utile in questa occasione.

 
 

Abbandonato il tratto asfaltato, una serie di dossi ci ha permesso di verificare l’efficienza delle sospensioni, affrontandoli ad andatura allegra, abbiamo scoperto che, anche quando le ruote si staccano da terra, all’atterraggio le unità elastiche smorzano senza trasmettere contraccolpi, trasmettendo al pilota una piacevole sensazione di sicurezza.

Prima vera difficoltà di giornata però era lunga salita che presentava un mix di pietre viscide e terra.

 
 

Abbandonato il tratto asfaltato, una lunga scalinata ci ha dato il benvenuto permettendoci di verificare l’efficienza delle sospensioni, il setting è studiato per reggere il peso di pilota e passeggero (per fare un esempio la Evo ha la molla posteriore del mono con K 7 contro i 12,5 dell'Alp), nonostante questo le unità elastiche smorzano senza trasmettere contraccolpi con una piacevole sensazione di sicurezza per l'utilizzatore.

Prima vera difficoltà di giornata è stato un sottobosco con terra e pietre viscide.

Per evitare di “misurare” il terreno, la prima marcia permette di mantenere la giusta velocità con la possibilità di usufruire del freno motore nei momenti in cui il pneumatico perde aderenza.

I gradini affrontati in piedi sulle pedane non rappresentano un problema, mantenendo un minimo di dinamicità si avverte un leggero pattinamento ma, con un piccolo colpo gas e di frizione (che regge molto bene ai maltrattamenti) si sale in cima senza difficoltà.

Dopo questo inizio di giornata la prima salita ha rivelato le difficoltà del percorso.

Pietre in sequenza con curve strette non danno un attimo di tregua, la guida trialistica aiuta ma qui emerge un limite...quello delle coperture di serie.

 
 

Nonostante il disegno da trial la carcassa più dura non permette ai tasselli di fare presa sul terreno anche abbassando la pressione, il tassello Mitas lateralmente non è appuntito così la presa diminuisce.

Nei punti particolarmente viscidi sedendosi sulla parte posteriore della sella (morbida ma non eccessivamente cedevole, con piano seduta che permette a piloti di ogni taglia di raggiungere terra con facilità), con l’aiuto di qualche piede siamo riusciti a salire.

Il percorso sempre più impegnativo è riuscito a mettere in crisi anche i piloti con le moto da trial, le pietre ricoperte di terra passaggio dopo passaggio (erano al via 310 appassionati) sono risultate sempre più indigeste.

 
 

In questi momenti di difficoltà però l'Alp rivela particolari cui si da poca importanza, le maniglie laterali per il passeggero permettono di sollevare agevolmente la moto quando scivola di lato, l'avviamento elettrico se si spegne la moto per spostarla è un prezioso aiuto (non sbaglia un avvio) anche con motore e frizione caldi dopo un ora e mezzo di utilizzo intenso e senza sosta.

In discesa i freni funzionano egregiamente con il freno motore che permette di farne a meno in molte occasioni, gli spazi d'arresto sono molto contenuti anche con il terreno pesante, solo nei passaggi in costa ritroviamo i limiti dei pneumatici con un grip laterale ridotto.

Ci sembra corretto dire che, in 20 km di fuoristrada molto impegnativo in cinque punti abbiamo dovuto scendere e spingere con l'aiuto di qualche appassionato, stiamo parlando di tratti con pietre viscide e gradini in sequenza dove, anche con il trial, in parecchi hanno “pedalato”e spinto.

 
 

Sul fronte dei consumi l’Alp riesce a coprire più di 20 km con un litro, risultato raggiunto in una mulatrial dove, si utilizzano rapporti bassi e non si adotta certamente una guida lineare.

L'Alp è un mezzo nato per un fuoristrada più leggero che paga rispetto al trial più di 30 kg sulla bilancia, vanta ottime capacità di adattamento in un contesto estremo, con sospensioni non specialistiche e studiate per sentieri così impegnativi.

Per chi invece vuole utilizzare l'alp principalmente in fuoristrada con passaggi ostici, consiglieremmo pneumatici nati espressamente per trial, ruotare le pedane di 180° ed adottare la piastra paramotore.

 
 

Unica imperfezione di questo mezzo che, prevede diversi accessori come il bauletto, borse laterali, cupolino e scarico omologato in acciaio, la mancanza della serratura nel tappo del serbatoio.

Il prezzo dell’Alp 200 my 2015 è di 4650 Euro franco fabbrica (iva compresa, immatricolazione e trasporto esclusi).


Si ringrazia Betamotor per aver messo a disposizione il modello Alp 200

Lo staff della Concessionaria X Moto di Genova per la disponibilità.

I ragazzi del Motoclub della Superba e Sara Rivera con la quale abbiamo affrontato il percorso.

F&G Distribution per l'abbigliamento e il paraschiena Mots

TrialShop per gli stivali Alpinestars

 
 
 
 

SCHEDE TECNICHE

MOTORE Monocilindrico 4T monoalbero in testa  

CILINDRATA 199 cc

SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO ad aria

ALESAGGIO e CORSA MOTORE 66 x 58,2 mm

RAPPORTO DI COMPRESSIONE 9,4:1

ALIMENTAZIONE Carburatore Mikuni BST 31  42 AD

FRIZIONE A comando meccanico multidisco in bagno d'olio

CAMBIO 5 marce

LUBRIFICAZIONE Forzata con pompa

TRASMISSIONE PRIMARIA Z. 19 - 60

TRASMISSIONE SECONDARIA Z. 15 - 48

OLIO MOTORE Sae 15 W 50 (850 cc)

TELAIO In acciaio doppia culla chiusa

SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella 37 mm corsa 170 mm

SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore Ollè regolabile precarico molla corsa 63mm, corsa ruota185 mm

FRENO ANTERIORE Disco 245 mm, pinza a 4 pistoncini

FRENO POSTERIORE Disco 220 mm, pinza a 2 pistoncini

RUOTA ANTERIORE  90/90 - 21

RUOTA POSTERIORE 120/80 - 18

BETA ALP 200 Dimensioni

ALTEZZA minima da terra 300 mm

INTERASSE 1.370 mm

ALTEZZA SELLA 830 mm (72,5 senza sella)

ALTEZZA MASSIMA DA TERRA 1.107 mm

ALTEZZA PEDANE POGGIAPIEDI 340 mm

LUNGHEZZA MASSIMA  2.085 mm

LARGHEZZA MASSIMA  800 mm


CAPACITA’ SERBATOIO 6 l (riserva 1,5 l)

PESO

108 kg

BETA ALP 200 info test

Temperatura 12- 16 °C, altezza 0 - 600 mt S.l.m sole

Pressione pneumatici 1,2 bar

 

























 
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