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20 Gennaio 2015
Test Beta Evo 2015
Prima casa fuoristradistica a proporre un mezzo di serie con telaio in alluminio, la Beta dal 1990 ha sposato questa soluzione con serbatoio del carburante all'interno.
Da quella prima Zero sono passate 25 stagioni e molto è cambiato.
Il telaio idroformato studiato da Beta entrato in serie nel 2013, rappresenta l'ultima evoluzione di quella struttura.
Rosso nel 2013, nero lo scorso anno, con la versione Factory 2014 è apparsa la verniciatura bianca la quale, fin da subito, ha riscosso pareri positivi.
Seguendo questa linea, la Evo 2015 ha ereditato la base cromatica del telaio e il colore delle sovrastrutture, a dominare il tutto una grande scritta Beta in nero con bordi rossi a dare ulteriore risalto al brand.
Il model year 2015 come ormai da qualche stagione, eredita dalla versione Factory alcuni particolari: lo scarico rivisto, il volano, canne forcella accorciate e segna come principale novità, l'introduzione della sospensione posteriore Sachs sviluppata al mondiale dai piloti ufficiali.
Modifica non prestazionale, ma sicuramente apprezzata dagli utilizzatori, quella del rubinetto della benzina, azionabile con maggior facilità.
Come per il modello dello scorso anno troviamo i cerchi anodizzati neri con i due lati lasciati in color alluminio naturale, sui quali trovano posto pneumatici Michelin (X11 al posteriore), nelle canoniche misure 2,75 x 21” e 4,00 x 18”, dischi con asole con la doppia funzione di migliorare la dissipazione del calore e scaricare sporco e fango, impianti frenanti griffati Beta, forcella Beta-
Se lo scorso anno la prova era stata caratterizzata da cielo cupo e temperatura di poco sopra lo zero, dodici mesi dopo, il sole e temperature sopra la media (peccato solo per il forte vento) hanno fatto da cornice al nostro test.
Pietre di piccole dimensioni, terra e per finire passaggi su ostacoli più impegnativi ed in sequenza , hanno permesso di valutare il comportamento dell'ultima nata della casa di Rignano sull'Arno.
Caratterizzato dall'avviamento a sinistra, il propulsore Beta rivela un inedito sound di scarico, le modifiche all'avantubo (misura intermedia tra la versione standard -
Avviando la Evo, si può notare che è praticamente esente da vibrazioni, le modifiche al volano, utili a centralizzare le masse hanno contribuito ad abbattere le già minime vibrazioni del modello 2014.
Nei primi passaggi di apprendistato la Evo rivela un setting leggermente più morbido, si avvertono i benefici del nuovo ammortizzatore che si manifestano con una maggior agilità e stabilità.
Optiamo per le mappature HARD, il propulsore offre una curva di erogazione lineare ma presente fin dai regimi più bassi, la marcia ideale per affrontare la maggior parte degli ostacoli è la seconda, allungo e prestazioni non mancano.
Il nuovo generatore Idria 12 poli (ex 4 poli) da 110 Watt contribuisce, come già detto a rendere più agile la moto, il volano montato in posizione rovesciata con la parte elettrica sul nuovo coperchio in magnesio (stagno) è stato adottato dai piloti ufficiali fin dal 2012, questo componente permette inoltre all'elettroventola di funzionare meglio grazie alla maggior potenza erogata.
Scelti alcuni ostacoli per prendere confidenza, premiamo “l'interruttore giallo” e scopriamo le variazioni di carattere.
A differenza dello scorso anno con la mappatura SOFT il propulsore perde sì un po' di esuberanza iniziale, ma la differenza tra le due opzioni risulta essere meno netta.
I tecnici Beta da qualche stagione sono riusciti a dare al 2T 300 un'erogazione lineare che, permette di guidare con un filo di gas.
Il propulsore facile da condurre sia con tecnica no stop che con la classica fermata, ha a disposizione una grande dose di potenza se richiamato con decisione.
Il carburatore Keihin con diffusore da 28 mm, è ormai una costante nel panorama trial, unisce stabilità di carburazione, potenza ed allungo.
Abbiamo notato che con la mappatura hard la carburazione è perfetta, mentre con la soft risulta essere leggermente più magra.
La frizione morbidissima alla leva presenta un buon funzionamento, la Beta anche in configurazione standard ha prestazioni notevoli ed anche la frizione è racing, ad una buona dose di modulabilità, si affianca lo stacco deciso utile a superare anche grossi ostacoli (da Tr2), ottimo il funzionamento del cambio molto morbido e dalla corsa ridotta.
Telaio Idroformato.
Beta dalla stagione 2013 ha proposto un inedito monotrave in alluminio, soluzione costruttiva che, ha permesso di ottenere una struttura più leggera senza incidere sulla robustezza, con un aumento della capacità del serbatoio di circa 300 cc (2,8 litri).
Più rigido rispetto all’acciaio, con le modifiche 2015 risulta essere molto vicino come guidabilità e capacità di perdonare sbavature di guida, senza perdere quella precisione che da sempre contraddistingue la Beta Evo.
Novità a livello sospensioni, le forcelle replicano quelle della Factory 2014, quindi canne accorciate di 5,5 mm che vengono avvolte da paraolii SKF in nitrile, utili a migliorare la scorrevolezza.
La forcella in configurazione 2015 presenta un setting votato ad un maggior confort, appare più sensibile alle piccole asperità, guadagna scorrevolezza ed anche nelle discese più impegnative ha un funzionamento egregio.
Il retrotreno è stato oggetto di una importante modifica, l'unità Sachs 2015 è quella che James Dabill e Filippo Locca hanno portato in gara dalla prova del Giappone 2014: ha molla più corta e con sviluppo differente, conserva la stessa costante elastica del predecessore (7 kg), caratterizzato da un nuovo separatore gas/olio a basso attrito più capiente, presenta una nuova finitura interna del corpo ed infine consente un risparmio di peso.
Una maggior sensibilità permette di avere una chiara idea di quanto scorre sotto le ruote, con un accresciuta trazione senza pregiudicare la giusta spinta.
I vantaggi del Sachs emergono principalmente negli ostacoli in sequenza, in questi frangenti è sufficiente fidarsi dell'unità elastica per salire senza problemi.
Staccare da fermo unendo il lavoro delle sospensioni alla spinta del motore, permette di assaporare sensazioni forti ed arrivare in cima con l'anteriore alto, andando ad impattare sull'ostacolo solo con il posteriore.
Made in Beta i freni, all’anteriore troviamo una pinza a quattro pistoncini, che offre potenza e modulabilità.
Al posteriore pompa freno con serbatoio integrato e pinza protetta dal forcellone per offrire un buon mix di modulabilità e potenza.
Conclusioni.
La Evo 2015 due tempi è la moto pronto racing, forte di motore, con sospensioni performanti, un mezzo che regala emozioni.
Migliorata ulteriormente e più facile da condurre grazie alle novità tecniche introdotte, vede sia la versione 250 che 300 avere le stesse modifiche all'albero motore, esclusive della sorella maggiore nella scorsa stagione.
Particolare che abbiamo apprezzato è la possibilità di regolare il comando gas senza problemi, dato che, è posizionato al manubrio.
Come già avvenuto con altre moto, anche Beta riserva lo spegnimento magnetico alla versione factory, mentre la standard ha il classico pulsante.
A differenza dei competitors Beta, nel catalogo special parts, propone quello a bracciale con cablaggio dedicato che viene montato da tutti prima ancora di ritirare la moto.
La Beta Evo 300 è proposta a 6790 Euro (6540 per la 250cc) franco fabbrica, con spese di immatricolazione e trasporto escluse, inoltre Beta ha a catalogo anche la 4 Tempi sempre in cilindrata 300 e 250.
DI SEGUITO TROVERETE COME SEMPRE LA SCHEDA TECNICA E PREZIOSI APPUNTI PER LA MANUTENZIONE
Si ringrazia Betamotor per aver messo a disposizione le Evo 2015
Lo staff del raparto corse Beta curato da Donato Miglio di Paruzzaro e Fabio Albertini tecnico Betamotor per la collaborazione.
F&G Distribution per l'abbigliamento e il paraschiena Mots
TrialShop per gli stivali Alpinestars
SCHEDA TECNICA (evo 300cc 2 Tempi)
MOTORE Monocilindrico 2T
CILINDRATA 296,4 cc
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a liquido
ALESAGGIO MOTORE 79 x 60,5 mm
RAPPORTO DI COMPRESSIONE 10,17:1
CANDELA NGK BR7ES
ALIMENTAZIONE Carburatore Keihin PWK 28
ACCENSIONE elettronica AET 12V 85W ad anticipo variabile
FRIZIONE A dischi multipli in bagno d'olio
CAMBIO 6 marce
TRASMISSIONE PRIMARIA Z 22 / 69
TRASMISSIONE SECONDARIA Z 10 / 42
LUBRIFICAZIONE Miscela olio benzina 1,5% olio 100% sintetico
OLIO CAMBIO/FRIZIONE Sae 20w /30 (550 cc)
TELAIO Tubolare monotrave in alluminio idroformato
SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella Beta 38mm regolabile in compressione ed estensione corsa 165 mm
SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore regolabile in estensione e precarico molla Sachs regolabile 180 mm (corsa ammortizzatore 62 mm)
FRENO ANTERIORE Disco 185 mm flottante, pinza a 4 pistoncini
FRENO POSTERIORE Disco 160 mm pinza de 2 pistoncini
RUOTA ANTERIORE 1.6 x 21 -
RUOTA POSTERIORE 2.15 x 18 -
LEVA AVVIAMENTO alluminio forgiato
Beta Evo 2 Tempi 2014 Dimensioni
LUNGHEZZA 1.990 mm
LARGHEZZA 50mm
ALTEZZA 1.115 mm
INTERASSE 1.305 mm
ALTEZZA SELLA 660 mm
LUCE TERRA 310 mm
ALTEZZA PEDANE POGGIAPIEDI 348 mm
CAPACITA’ SERBATOIO 2,8 l
PESO
68,5 kg a secco
BETA Evo2015 info test
Temperatura 16 °C, altezza 400 mt S.l.m sole con forte vento
Pressione pneumatico anteriore 0,45 bar
Pressione pneumaticoposteriore 0,35 bar
TARATURE SOSPENSIONI 2 TEMPI
Forcella (Beta 38 mm)
Registro tutto aperto in compressione
Registro aperto tutto aperto in estensione molla K da 7,65 N/mm
Precarico molla tutto svitato
Olio Shell Tellus S2 V32 SAE 6,1
Livello olio gamba destra (estensione) 65
Livello olio gamba sinistra (compressione) 125
Ammortizzatore posteriore (Sachs)
Registro freno idraulico 3,5 da tutto da registro tutto chiuso molla K da 70 k N/mm
Precarico molla 126,5 mm valore riferito alla lunghezza della molla in sede
Olio titan SAF 5045 Eu 137 RED
TARATURE CARBURATORE
KEIHIN PWK 28
Getto minimo 48
Getto massimo 125
Valvola gas 60
Spillo JJH su 4 tacca dall'alto
Vite aria aperta da 2 giri e ½
Olio cambio 550 ml
Liquido raffreddamento: circuito asciutto 530 ml circuito svuotato 420 ml