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5 Maggio 2016
Test Beta Evo Factory 2016
Primavera 2008, Beta lancia la prima Factory trial.
La Rev 4 Tempi apre la strada alle versioni speciali Beta con molti particolari speciali portati in gara da Jordi Pasquet, pilota ufficiale della casa di Rignano sull’Arno nel mondiale trial.
Maggiorazione della cilindrata da 250 a 300 cc, particolari in ergal anodizzati, piastre forcella e pedane ricavate dal pieno, scarico speciale in alluminio e fibra di carbonio per mascherina portafaro, cover telaio e paradisco anteriore, unite ad una grafica replica di quella della moto ufficiale, donano un tono racing al mezzo con un sensibile aumento delle performance.
L’anno successivo inizia la commercializzazione della versione a miscela con carter motore in magnesio, scarico in titanio, pneumatici Michelin X Light e piastre forcella ricavate dal pieno, oltre ad altri particolari presi dal catalogo special parts Beta.
Per la prima volta nel 2016 Beta ha lanciato sul mercato sia la versione Factory a 2 che 4 tempi.
300 4T, 125, 250 e 300 2T sono i modelli replica di questa stagione.
Mezzi vicinissimi a quelli portati in gara dai piloti supportati da Beta che, prepara una moto completamente rivisitata solo per la prima guida.
Caratterizzato dal telaio idroformato presentato da Beta in occasione del mondiale di Santo Stefano d’Aveto 2012 ed entrato in serie come my nel 2013, presenta una verniciatura bianca con sovrastrutture ed adesivi dove predomina il rosso.
Il brand Beta scritto a caratteri cubitali ricopre buona parte della struttura; a completare il quadro le grafiche presentano particolari bianchi e blu che contribuiscono a donare la giusta grinta alla Factory.
La Factory come già visto nei modelli precedenti presenta carter centrali in magnesio, scarico con avantubo ed espansione in titanio, pneumatici X Light di Michelin e particolari in ergal anodizzati rossi che gli permettono di scendere sotto i 70 kg.
Come per il modello dello scorso anno la Beta Evo Factory ha cerchi anodizzati rossi (neri con i due lati lasciati in color alluminio naturale sulla standard), sui quali trovano posto pneumatici Michelin X Light (X11 per la versione base) nelle canoniche misure 2,75 x 21” e 4,00 x 18”, dischi con profilo a margherita e posteriore a norma FIM completamente chiuso, con la doppia funzione di migliorare la dissipazione del calore e scaricare sporco e fango, impianti frenanti griffati Beta con pompa freno anteriore Braktec (Beta sul modello standard), forcella Beta-
A completamento della dotazione tecnica, devio luci montato lateralmente che ospita anche il pulsante per scegliere tra due mappature, pompa frizione Braktec con nuovo sistema di chiusura ad una vite per facilitare le operazioni di sostituzione del manubrio in caso di caduta e spegnimento a bracciale fornito insieme a quello a pulsante.
Giornata primaverile con temperature intorno ai venti gradi per il nostro test con pietre di piccole dimensioni, terra e per finire passaggi su ostacoli più impegnativi ed in sequenza, hanno permesso di valutare il comportamento dell'ultima nata della casa di Rignano sull'Arno.
Caratterizzato dall'avviamento a sinistra, il propulsore Beta rivela un sound di scarico diverso da quello della versione standard, “voce” modificata per via del differente materiale di costruzione e spessore dell’espansione.
Fin dall’avvio la Factory rivela il carattere corsaiolo, il tutto senza perdere quella silenziosità allo scarico cresciuta con l’introduzione del silenziatore lungo entrato in serie lo scorso anno.
Avviando la Evo, si può notare che è praticamente esente da vibrazioni, le modifiche al volano (introdotte nel 2015), utili a centralizzare le masse hanno contribuito ad abbattere le già minime vibrazioni.
Nei primi passaggi di apprendistato la Evo rivela un setting più morbido della versione precedente, la forcella molto sensibile anche alle più piccole asperità insieme al lavoro svolto dal mono ammortizzatore, conferiscono alla Evo una maggiore agilità e stabilità.
Manteniamo la mappatura HARD già impostata.
Rispetto al modello 2015 il propulsore rivela un’erogazione ancora più lineare ma sempre presente fin dai regimi più bassi, la marcia ideale per affrontare la maggior parte degli ostacoli è la seconda, allungo e prestazioni non mancano ed anche partendo sottocoppia la schiena del motore made in Rignano riprende giri senza dover stimolare la frizione.
Affrontate le prime zone premiamo “l'interruttore giallo” per verificare le variazioni di erogazione quando si opta per la mappatura più pacata.
Con la mappatura SOFT il propulsore perde un po' di esuberanza iniziale e si distende in maniera più lenta, a tutto vantaggio del pilota che preferisce una erogazione dolcissima.
I tecnici Beta da qualche stagione sono riusciti a dare al 2T 300 un'erogazione lineare che, permette di guidare con un filo di gas, nella versione 2016 è stato fatto un ulteriore passo in questa direzione.
Il propulsore facile da condurre sia con tecnica no stop che con la classica fermata, ha a disposizione una grande dose di potenza e se richiamato con decisione fornisce cavalli in abbondanza .
Il carburatore Keihin con diffusore da 28 mm, è ormai una costante nel panorama trial, unisce stabilità di carburazione, potenza ed allungo.
Abbiamo notato che con la mappatura hard la carburazione è perfetta, mentre con la soft risulta essere leggermente più piena.
La frizione morbidissima alla leva presenta un buon funzionamento, la Beta sia in configurazione standard che Factory ha prestazioni notevoli.
Con la pompa Braktec la frizione Beta guadagna qualcosa in termini di modulabilità e diminuisce il carico alla leva senza penalizzare nelle situazioni in cui serve quello stacco deciso utile a superare anche grossi ostacoli (da Tr2), ottimo il funzionamento del cambio molto morbido e dalla corsa ridotta.
Telaio Idroformato.
Beta dalla stagione 2013 ha proposto un inedito monotrave in alluminio, soluzione costruttiva che, ha permesso di ottenere una struttura più leggera senza incidere sulla robustezza, con un aumento della capacità del serbatoio di circa 300 cc (2,8 litri).
Più rigido rispetto all’acciaio, con le nuove tarature delle sospensioni la Evo fa un altro passo in avanti guadagnando guidabilità e capacità di perdonare sbavature di guida, il tutto senza perdere quella precisione che da sempre contraddistingue la Beta Evo.
La forcella in configurazione 2016 ha canne in acciaio con trattamento color nero che vengono avvolte da paraolii SKF in nitrile, utili a migliorare la scorrevolezza.
La Sachs-
Il retrotreno Sachs 2015 presenta nuove tarature utili a migliorare la guida sulla ruota posteriore.
L’unità 2016 è più sensibile permettendo di avere una chiara idea di quanto scorre sotto le ruote, modifiche che garantiscono un aumento della trazione senza pregiudicare la giusta spinta.
I vantaggi del Sachs emergono principalmente negli ostacoli in sequenza, in questi frangenti è sufficiente fidarsi dell'unità elastica per salire senza problemi.
Unendo lo sgravio di peso di circa 2 kg (ottenuto con le special parts adottate) all’ottimo lavoro delle unità elastiche, il pilota apprezzerà la facilità con cui si possono eseguire spostamenti e volee staccando entrambe le ruote da terra.
Apprezzabile la stabilità della Evo quando la ruota tocca terra, dopo uno spostamento il comparto sospensioni evita ondeggiamenti o carichi verso una delle ruote, situazioni che potrebbero portare a posare il piede a terra.
Staccare da fermo unendo il lavoro delle sospensioni alla spinta del motore, permette di assaporare sensazioni forti ed arrivare in cima con l'anteriore alto, andando ad impattare sull'ostacolo solo con il posteriore.
Made in Beta i freni, all’anteriore troviamo una pinza a quattro pistoncini stimolata dalla nuova pompa Braktec 2016 che serra dischi Factory a margherita.
L’impianto dell’ultimo prodotto della casa di Rignano sull’Arno offre una frenata più modulabile e potente rispetto alla versione standard.
Al posteriore pompa freno con serbatoio integrato e pinza protetta dal forcellone per offrire un buon mix di modulabilità e potenza.
Conclusioni.
La Evo Factory 2016 due tempi è una moto pronto gara, ha un motore forte ma con un’erogazione lineare , presenta sospensioni performanti e riesce a regalare emozioni.
Migliorata ulteriormente e più facile da condurre, guadagna quella leggerezza che rende ancora più semplici quei gesti tipici della guida moderna,
Particolare che abbiamo apprezzato è la possibilità di regolare il comando gas senza problemi, dato che, è posizionato al manubrio e il disco posteriore che con la nuova forma chiusa completamente riesce a resistere meglio in caso di urti contro gli ostacoli.
Tipico della versioni Factory quello della presenza dello spegnimento magnetico che viene consegnato nel kit allegato alla moto, insieme al classico pulsante (presente sulla nostra moto), altro particolare che il pilota riceve sono i tappi per il manubrio in ergal rossi che, donano alla moto un ulteriore tocco racing.
Particolare che vorremmo più flessibile è il parafango posteriore, bello da vedere, dona alla Evo una linea slanciata ma, in caso di caduta rispetto alle soluzioni in due pezzi non può essere fissato con le fascette e quindi aumentano le possibilità di rottura.
La Beta Evo Factory è proposta in quattro versioni, le due tempi sono proposte a 7200 (125), 7410 (250) 7610 (300) e 8190 la 300 a quattro tempi, prezzi franco fabbrica, con spese di immatricolazione e trasporto escluse.
DI SEGUITO TROVERETE COME SEMPRE LA SCHEDA TECNICA E PREZIOSI APPUNTI PER LA MANUTENZIONE
Si ringrazia Betamotor per aver messo a disposizione le Evo 2016
F&G Distribution per l'abbigliamento e il paraschiena Mots
TrialShop peri guanti Hebo Toni Bou
SCHEDA TECNICA (evo factory 300cc 2 Tempi)
MOTORE Monocilindrico 2T
CILINDRATA 296,4 cc
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a liquido
ALESAGGIO MOTORE 79 x 60,5 mm
RAPPORTO DI COMPRESSIONE 10,17:1
CANDELA NGK BR7ES
ALIMENTAZIONE Carburatore Keihin PWK 28
ACCENSIONE elettronica AET 12V 85W ad anticipo variabile
FRIZIONE A dischi multipli in bagno d'olio
CAMBIO 6 marce
TRASMISSIONE PRIMARIA Z 22 / 69
TRASMISSIONE SECONDARIA Z 10 / 42
LUBRIFICAZIONE Miscela olio benzina 1,5% olio 100% sintetico
OLIO CAMBIO/FRIZIONE Sae 20w /30 (550 cc)
TELAIO Tubolare monotrave in alluminio idroformato
SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella Beta 38mm regolabile in compressione ed estensione corsa 165 mm
SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore regolabile in estensione e precarico molla Sachs regolabile 180 mm (corsa ammortizzatore 62 mm)
FRENO ANTERIORE Disco 185 mm flottante, pinza a 4 pistoncini
FRENO POSTERIORE Disco 160 mm pinza de 2 pistoncini
RUOTA ANTERIORE 1.6 x 21 -
RUOTA POSTERIORE 2.15 x 18 -
LEVA AVVIAMENTO alluminio forgiato
Beta Evo Factory 2 Tempi 2016 Dimensioni
LUNGHEZZA 1.990 mm
LARGHEZZA 50mm
ALTEZZA 1.115 mm
INTERASSE 1.305 mm
ALTEZZA SELLA 660 mm
LUCE TERRA 310 mm
ALTEZZA PEDANE POGGIAPIEDI 348 mm
CAPACITA’ SERBATOIO 2,8 l
PESO
68,5 kg a secco
BETA Evo Factory 2016 info test
Temperatura 17 °C, altezza 800-
Pressione pneumatico anteriore 0,45 bar
Pressione pneumaticoposteriore 0,35 bar
TARATURE SOSPENSIONI 2 TEMPI
Forcella (Beta 38 mm)
Registro tutto aperto in compressione
Registro aperto tutto aperto in estensione molla K da 7,65 N/mm
Precarico molla tutto svitato
Olio Shell Tellus S2 V32 SAE 6,1
Livello olio gamba destra (estensione) 65
Livello olio gamba sinistra (compressione) 125
Ammortizzatore posteriore (Sachs)
Registro freno idraulico 3,5 da tutto da registro tutto chiuso molla K da 70 k N/mm
Precarico molla 126,5 mm valore riferito alla lunghezza della molla in sede
Olio titan SAF 5045 Eu 137 RED
TARATURE CARBURATORE
KEIHIN PWK 28
Getto minimo 48
Getto massimo 125
Valvola gas 60
Spillo JJH su 4 tacca dall'alto
Vite aria aperta da 2 giri e ½
Olio cambio 550 ml
Liquido raffreddamento: circuito asciutto 530 ml circuito svuotato 420 ml