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Beta Urban 125

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25 Febbraio 2014


Test Beta Urban alla mulatrial del mare 2014

 
 
 
 

25 Febbraio 2014


Test Beta Urban alla mulatrial del mare 2014


Quali sono i limiti di un mezzo on off?

Nasce per dare una risposta a questo quesito, l’idea di mettere alla prova la Beta Urban 125, un mezzo che può essere condotto con la patente B, vista la potenza inferiore agli 11 cavalli, dal piano sella che permette di raggiungere terra facilmente e non ultimo, il prezzo contenuto anche per la versione di 200cc.

 
 

Per trovare la risposta al quesito iniziale, il test si è svolto in due location diverse, in città in una giornata tipicamente invernale con pioggia e un viscido pavè, mentre in quella successiva la sfida è stata portare a termine la Mulatrial del Mare di Albenga.

Beta Urban nasce dalla stessa piattaforma dell’Alp, quindi sella lunga per ospitare il passeggero, pedane trial con tamponi in gomma facilmente asportabili, serbatoio da 6 litri, impianto frenante identico e strumentazione minimalista con strumento multifunzione e 4 spie (apertura cavalletto, frecce, abbaglianti e folle).

 
 

Differenti i cerchi che invece dei classici 21 – 18 da trial, vengono sostituiti con una coppia da 19 – 16 con pneumatici che permettono l’uso on off, aumentando il confort su asfalto e la resa chilometrica, un diverso rapporto finale (su Alp 14-54 mentre per Urban 15-52), infine sovrastrutture con fiancatine che ricordano quelle delle moto da enduro.

 
 

Ciclisticamente l’Urban presenta un telaio a doppia culla chiusa  in acciaio, forcella Paioli da 38 mm e 170 mm di escursione, mentre al retrotreno lavora, montato su leveraggi, un’unità Olle con corsa ruota di 185 mm e possibilità di variare il precarico molla.

Differenti i propulsori tra la versione 125 e la 200, Suzuki nell’Urban di maggior cubatura, mentre è Yamaha quello destinato ad un pubblico dai 16 anni in su, con possibilità di avviamento utilizzando la pedivella oppure elettrico.

Bastano poche semplici mosse e l’Urban prende a ronzare con un tono talmente pacato che al minimo pare spento.

 
 

Iniziando la marcia si percepisce immediatamente la maneggevolezza dell’Urban, imbarazzante è la facilità con la quale si riesce a cambiare direzione, la frizione richiede un minimo sforzo alla leva, il cambio è morbido e sia aumentando che diminuendo il rapporto, anche con decisione, non si notano impuntamenti.

Dopo il breve apprendistato, un rettilineo ci permette di verificare la velocità massima di 90 km/h indicati dallo strumento di bordo.

Il pavè e l’asfalto viscido non mettono in difficoltà l’Urban, anche aprendo con decisione il gas in uscita da curve strette, la ruota posteriore difficilmente perde trazione e quando avviene lo fa in maniera sincera, lasciando ampio margine di sicurezza.

Ottimo il responso dei freni con l’anteriore (pinza a 4 pistoncini) da 245 mm che, lavora in perfetta simbiosi con il posteriore (a 2 pistoncini e serbatoio olio integrato nella pompa) da 220mm, garantendo potenza in abbondanza ed una buona modulabilità.

 
 

Ma la vera sfida è quella della Mulatrial del Mare, per questo abbiamo optato per mantenere la pressione degli pneumatici a livelli stradali (1,8 bar), ruotando leggermente il manubrio avanti, per essere più comodi nella guida in piedi.

Unica concessione oltre al manubrio, è stata quella di togliere I tamponi in gomma delle pedane (montati a pressione), per garantire il giusto grip con gli stivali.

 
 

Abbandonato il tratto asfaltato, una serie di dossi ci ha permesso di verificare l’efficienza delle sospensioni, affrontandoli ad andatura allegra, abbiamo scoperto che, anche quando le ruote si staccano da terra, all’atterraggio le unità elastiche smorzano senza trasmettere contraccolpi, trasmettendo al pilota una piacevole sensazione di sicurezza.

Prima vera difficoltà di giornata però era lunga salita che presentava un mix di pietre viscide e terra.

 
 

La prima marcia permetteva di mantenere la giusta velocità, il propulsore vista la ridotta cilindrata doveva essere mantenuto un po’ su di tono ma, anche quando siamo stati obbligati a parzializzare il gas, garantiva coppia sufficiente.

Se in salita al peggio ci si ferma con pneumatici non dedicati al fuoristrada puro, la discesa presenta la possibilità di non riuscire a fermarsi con il terreno pesante!

Invece sfruttando i freni e con l’ausilio del freno motore, non ci è mai capitato che gli pneumatici perdessero grip, anche in passaggi in costa!

Nel proseguo della mulatrial il percorso si inaspriva, la salite diventavano più ripide ed anche con un leggero pattinamento del posteriore, l’Urban proseguiva la sua marcia.

 
 

I gradini affrontati in piedi sulle pedane non rappresentavano un problema e, con un piccolo colpo di frizione (che regge anche qualche maltrattamento) si saliva in cima senza difficoltà, in alcuni punti particolarmente viscidi è capitato di arrestare la marcia, ma sedendosi sulla parte posteriore della sella (morbida ma non eccessivamente cedevole, con piano seduta che permette a piloti di ogni taglia di raggiungere terra con facilità), con l’aiuto di qualche piede siamo riusciti a salire senza spingere.

Anche nelle pietre viscide affrontate di traverso l’Urban stupiva.

Ci sembra corretto dire che, in 22 km di fuoristrada in un solo passaggio abbiamo dovuto scendere e spingere per qualche metro, ma stiamo parlando di una salita con pietre viscide e gradini in sequenza dove, anche con il trial in parecchi hanno “pedalato”.

 
 

Probabilmente in questa situazione con il rapporto di trasmissione finale dell’Alp il motore avrebbe retto al sottocoppia.

Sul fronte dei consumi l’Urban riesce a coprire più di 20 km con un litro, risultato raggiunto in una mulatrial dove, si utilizzano rapporti bassi e non si adotta certamente una guida lineare.

Un mezzo che, come avrete capito, ci ha stupito per la capacità di adattamento in un contesto estremo e lontano da quello per cui è nato.

Unica imperfezione di questo mezzo che, prevede diversi accessori come il bauletto, borse laterali, cupolino e scarico omologato in acciaio, la mancanza della serratura nel tappo del serbatoio.

Il prezzo dell’Urban 125 my 2014 è di 3600 Euro franco fabbrica (iva compresa, immatricolazione e trasporto esclusi).

Si ringrazia Betamotor per aver messo a disposizione il modello Urban 125

Lo staff della Concessionaria Lunaschi Moto di Tortona per la disponibilità.

I ragazzi del MC Albenga ed in particolar modo Diego Doglio e Domenico Lo Presti, che ci hanno accompagnato lungo il percorso.

F&G Distribution per l'abbigliamento e il paraschiena Mots

TrialShop per gli stivali Alpinestars

Betamotor per la giacca Softshell utilizzata nel test in città sotto la pioggia

 
 
 
 

SCHEDE TECNICHE

MOTORE Monocilindrico 4T  

CILINDRATA 124 cc

SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO ad aria

ALESAGGIO e CORSA MOTORE 54 x 54 mm

RAPPORTO DI COMPRESSIONE 10:1

ALIMENTAZIONE Carburatore Mikuni UCAL 5 Nh 26 - 38

ACCENSIONE Moriyama F5HH

FRIZIONE A comando meccanico multidisco in bagno d'olio

CAMBIO 5 marce

LUBRIFICAZIONE Forzata con pompa

TRASMISSIONE PRIMARIA Z. 20 - 68

TRASMISSIONE SECONDARIA Z. 15 - 52

OLIO MOTORE Sae 15 W 50 (850 cc)

TELAIO In acciaio doppia culla chiusa

SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella Paioli 38 mm corsa 170 mm

SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore Ollè regolabile precarico molla corsa 63mm, corsa ruota185 mm

FRENO ANTERIORE Disco 245 mm, pinza a 4 pistoncini

FRENO POSTERIORE Disco 220 mm, pinza a 2 pistoncini

RUOTA ANTERIORE  80/100 - 19 M/C

RUOTA POSTERIORE 120/90 - 16M/C

BETA URBAN 125 Dimensioni

ALTEZZA minima da terra 290 mm

INTERASSE 1.345 mm

ALTEZZA SELLA 835 mm

ALTEZZA MASSIMA DA TERRA 1.115 mm

ALTEZZA PEDANE POGGIAPIEDI 310 mm

LUNGHEZZA MASSIMA  2.010 mm

LARGHEZZA MASSIMA  800 mm


CAPACITA’ SERBATOIO 6 l (riserva 1,5 l)

PESO

101 kg

BETA URBAN 125 info test

Temperatura 2 - 12 °C, altezza 0 - 600 mt S.l.m nebbia, pioggia e leggero nevischio (test in città)

Pressione pneumatici 1,8 bar

 

























 
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