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2 Marzo 2013
Vittorio Brumotti trialista a 4 tempi (intervista dello scorso giugno)
La storia insegna che nei momenti più difficili dell’Italia la popolazione si riconosce in personaggi semplici, negli anni 50 le icone erano Coppi e Bartali con le loro imprese raccontate dai radiocronisti.
Nel secondo decennio del nuovo secolo l’Italia si trova ad affrontare nuovamente un periodo difficile, ecco che riemergono personaggi semplici che riescono ad emozionare il pubblico, Vittorio Brumotti è uno dei simboli della genuinità, giovane, sportivo, capace di presentare i problemi dell’Italia con servizi su Striscia la Notizia programma televisivo che va per la maggiore, ma soprattutto un ragazzo salito alla ribalta grazie alle sue qualità.
Non è stato facile incontrarlo, l’agenda di Vittorio è piena ma dopo una settimana di messaggi e chiamate per accordarsi un lunedì mattina il suo sms: “Ciao ci vediamo alle 14 a casa mia”.
L’occasione è particolare, Vittorio dopo vent’anni di bici, ha deciso di provare la moto da trial inserendola nel suo programma di allenamento.
“L’undici novembre 2011 ho festeggiato i miei primi vent’anni in bici, in passato avevo provato ad arrampicarmi, innamorandomi della specialità, tanto che ora affronto pareti con grado 6 + senza corde a picco sul mare, lo scorso novembre ho detto perché non provare con la moto da trial?”
Vittorio contatta Sergio Parodi della Promotor Race di Genova, amico e supporter fin dalle prime gare e gli comunica la sua decisione.
“Mi allettava l’idea della moto elettrica e silenziosa, Sergio mi ha risposto di avere la moto per me, la Beta Evo 4 Tempi, silenziosa ed ecocompatibile, così grazie anche all’interessamento di Beta ora pratico il trial.”
Vittorio è un fiume in piena, lo vedi preso dalla nuova passione e le sue affermazioni consolidano quanto traspare dal suo volto, lo scambio di battute poi si svolge mentre siamo immersi nella natura durante una pausa della gita motoalpinistica che Vittorio ha studiato, insomma nel suo habitat preferito, inoltre mi sorprende la velocità con il quale riesce a correggere eventuali errori in zona, se fa cinque al tentativo successivo passa e quasi sempre a zero!!!
“Il trial in moto lo concepisco come una sorta di trial freestyle in versione sagra (un termine coniato da Vittorio n.d.r) una sorta di motoalpinismo che riprende la mia linea di Striscia la notizia”.
Spiegati meglio.
“E’ la sesta uscita con il trial, mi alletta l’idea di affrontare sentieri con l’ipod, rispettando la natura, un attività che mi permette di scoprire vie nuove e perché no di denunciare situazioni di degrado ambientale, girando con le Evo ho trovato carcasse di cucine, elettrodomestici, scempi dell’ultimo decennio, il trial inoltre è un metodo per staccare la spina dalla realtà di tutti i giorni, lo definirei trial zen, apprezzo il fatto che sia uno sport di nicchia, non è facile praticarlo e questo contribuisce a mantenerlo tale, se fosse molto più popolare perderebbe la sua natura originaria, infine quando sono in moto al mattino mi piace chiamare mia mamma Lisa e dirgli sto arrivando prepara il pranzo!”.
Trial Zen???
“Nei miei viaggi in Nepal mi sono avvicinato molto al buddismo per trovare felicità e serenità interiore, la tv è il miglior mezzo di comunicazione, mi piace molto lavorarci ma non la considero la fonte primaria, apprezzo la mia vita modesta, portare lo show in giro per l’Italia, sono molto legato ai miei genitori le persone che vengono prima di tutto, con loro stiamo sistemando la casa che hai visto, nel terreno a fianco sorgerà un bike park per allenarmi.
Mi fa piacere contornarmi degli amici, per questo il mio staff a Striscia e nelle esibizioni è composto da compagni d’infanzia, Andrea Oddone, il mio miglior alleato e braccio destro, Christian Righi (allestitore), Andrea Muggiò (video), Davide Crestani (montaggio), mio cugino Alessio Casati speaker”.
Un esempio nella quale traspare la sua semplicità avvenuto poi a fine intervista, arriva l'anziana vicina di casa e Vittorio la va a salutare baciandola e scambiando due battute rigorosamente in dialetto.
Fai molti servizi con il Fondo Ambiente Italiano di cui sei testimonial, quanto è forte il tuo legame con la natura?
“Devo ringraziare il FAI per avermi scelto come loro testimonial, adoro gli alberi ed è per questo che i miei amici mi chiamano Mowgli, quando sono giù di morale ne abbraccio uno e mi fa sentire meglio, quasi raccogliesse la negatività, mi piace la loro linea ecologica e mi stimola l’idea di proteggere il patrimonio ambientale italiano, questo mi stimola molto ed è proprio il mio legame con l’ambiente che mi ha portato a provare il trial con la moto”.
Dai raccontami un po’ dei tuoi inizi.
“Il mio vicino di casa Riccardo Perrone aveva una moto da trial, una Beta Zero, però non potevo permettermela, ecco quindi che mi sono avvicinato alla bici, mezzo che comunque mi piaceva, così ho cominciato a praticare il biketrial, sono sempre stato un istintivo, mi piace sfidare gli ostacoli, con gli anni mi sono specializzato nel pronti e via (un altro termine che condensa il Brumotti pensiero n.d.r) vedo un ostacolo e provo, una sorta di buona la prima”.
Che tipo di preparazione segui?
“Superare prove estreme mi carica di adrenalina, seguo una preparazione meticolosa, uso l’istinto ma pondero anche le situazioni che affronto, seguo una dieta ferrea, zero alcool e fumo, credo che con continui allenamenti non esista l’età per cimentarsi nello sport, mi alleno in bici, poi tapis roulant sul quale pedalo migliorando anche l’equilibrio, oppure indosso uno zaino contenenti 70 kg pedalando per 35 minuti con una pendenza del 7,5%, inoltre in bici faccio cross country e bici da strada, soprattutto ora posso scegliere molte specialità visto che utilizzo biciclette della Bianchi”.
E la giornata tipo?
“Non ho bisogno di dormire molto, mi piace vedere l’alba, una doccia fredda e poi calda per rilassare i muscoli, caffè, 10 fette biscottate con 20 bianchi d’uovo, riso con formaggio grana, spremuta d’arancia ed un rosso d’uovo.
In estate mi piace praticare un ora di acquascooter con l’ipod, tre ore di allenamento in bici fino a mezzogiorno, pranzo con riso, petto di pollo, bresaola e verdure bollite, nel pomeriggio tre o quattro ore con la moto da trial e alla sera con la night light vado ad allenarmi con la bici se mi sposto a Milano, altrimenti corsa a piedi sulle alture sempre con la luce notturna”.
Il programma di Vittorio prevede nel tardo pomeriggio un video in bici, ma c’è ancora tempo di fare due zone poi si riparte, giunti a casa un nuovo scambio di battute e il congedo con “A bombazza” che mi da appuntamento a Settembre quando sarà pronto il bike park.
Testo e foto Christian Valeri