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29 Dicembre 2015
Come si allenano i campioni spagnoli?
Fabio Clerico racconta ad infotrial la sua tre giorni in Catalunya
Un viaggio di lavoro, un trasporto per Barcellona e la passione per il trial che oltre a te ha contagiato tuo figlio.
Così ti ingegni e cerchi di trovare lo spazio per sistemare la Beta Evo di Fabio, a cui vuoi fare un regalo, quello di allenarsi in Catalunya.
Nasce così il viaggio che ha visto Davide e Fabio Clerico immersi per tre giorni in un tour delle aree più belle dove praticare il trial.
A descriverci l’avventura è Fabio, pilota TR3 che ha all’attivo un titolo tricolore TR4 nel 2013 e l’oro nel Masters Beta 2015 classe TR3.
“E’ nato tutto per caso, mio papà doveva raggiungere Barcellona per lavoro, così ho preso tre giorni di ferie per accompagnarlo “incastrando” la moto da trial.
La fortuna è stata che in quel periodo il mio compagno di squadra Filippo Locca era in Catalunya per allenarsi insieme a Gianluca Tournour, Francesco Cabrini, Luca Petrella, Davide Zaccagnini e Stefano Garnero.
Mi sono allenato principalmente da solo, il mio livello non è certo quello dei piloti che ho menzionato ma, assistere ad un allenamento dove partecipano campioni come Toni Bou o Jaime Busto è incredibile.
Ho visitato il circuito di Castellolì, motodromo dove si possono praticare diverse discipline motoristiche e Matarò altra area autorizzata.
A Castellolì ho seguito l’allenamento di Bou e Busto, quello che fanno in gara è la metà di quello che provano in allenamento!!!!”
Descrivici il metodo di allenamento.
“In allenamento hanno al seguito più di un seguidores, hanno lavorato moltissimo sulla moto, nonostante la Montesa sembr sempre la stessa per tutto il giorno hanno continuato a svolgere test.
Per loro l’allenamento è un gioco, a differenza nostra che una zona la proviamo tre volte, loro provano anche un singolo passaggio sfidandosi.
Cambiano in continuazione la tecnica in allenamento, provavano la stessa sequenza di ostacoli sulla sola ruota posteriore, il giro dopo no stop, dopo la affrontavano in senso inverso.
Tra un passaggio e l’altro ridono e scherzano e mi ha colpito molto la loro semplicità, non sono persone che si danno delle arie.
Alla sera con mio papà Davide abbiamo soggiornato in hotel, una sera Gianluca Tournour è venuto a trovarci ed abbiamo trascorso una serata a chiacchierare.”
Cosa ti è rimasto maggiormente impresso di questo tour in Catalunya?
“Ciò che mi ha colpito è che in ogni paese, anche piccolo, è presente un’area, di solito indoor, dove praticare il trial.
E’ stato un bellissimo regalo e devo ringraziare mio papà che ha organizzato tutto.”