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Jeroni Fajardo

Gare e calendari
 


 

17 Novembre 2014


Intervista speciale a
Jeroni Fajardo

 
 
 
 

Sfilata di campioni nei vari stand di EICMA, in quello Beta erano presenti i piloti della marca fiorentina, tra questi Jeroni Fajardo, quarto classificato nel mondiale trial 2014.

Un occasione per fare un bilancio della stagione.

 
 

Jeroni come giudichi la tua annata agonistica?

“Sono molto contento del lavoro che abbiamo fatto, ero determinato a migliorare la mia terza piazza del 2013, andando ad infastidire Toni ed Adam e lottando per qualche vittoria di giornata.
Alla fine non è andata come mi ero prefissato, ho avuto qualche problema che non avevo pensato potesse presentarsi nel corso della stagione.

Il problema più importante è capitato nella tappa corsa in Corsica, sono caduto mentre mi scaldavo prima della gara, schiacciandomi lo scafoide della mano sinistra, questo incidente mi ha penalizzato molto, facendomi perdere molti punti in un paio di gare.

Se il quarto posto mi sta un po' stretto, ho visto che il mio livello di guida e il feeling con il Team è cresciuto, credo proprio di essere sulla strada giusta per continuare a migliorare.”

 
 

Cosa ne pensi del regolamento no stop?

“Alla fine il regolamento no stop per noi big è molto simile a livello di posizioni in gara.

Bisogna prestare più attenzione al giudizio dei giudici ed è un po' più difficile gestire la gara.

Con il no stop mi diverto di più in allenamento.

Con lo stop è vero che si utilizzano tecniche che con il no stop non si riescono ad utilizzare, ma il nuovo regolamento ha aperto la mente per gestire l'allenamento con un a metodologia differente, dopo tanti anni con lo stop possiamo cambiare la tipologia di preparazione.”

 
 

Passare magari in tre weekend dal campionato mondiale ad una gara indoor e ritrovarsi poi la settimana successiva al campionato spagnolo crea difficoltà?

“Sicuramente questa condizione è la più difficile da gestire.

Il torneo più importante è il mondiale outdoor, dunque seguo la linea di allenamento no stop, dopo molti anni di trial con lo stop, bastano un paio di giorni per ritornare alla guida con la fermata.

La settimana precedente le gare indoor o dello spagnolo mi concentro sullo stop.

Per nove mesi lavoro sul trial no stop, mentre da Dicembre a Febbraio, in piena stagione indoor, mi alleno con la fermata.”

 
 

In Italia si incontrano sempre maggiori difficoltà a praticare il trial, qual'è la situazione in Spagna e Catalunya dove vivi?

“In Catalunya siamo veramente messi male!

In altre parti della Spagna invece si incontrano meno problemi!

E' impossibile condurre auto e moto in fuoristrada, questo ha penalizzato moltissimo il mercato del trial.

La gente preferisce ad esempio la mountain bike, così non deve preoccuparsi quando incontra le guardie!

Toni (Bou), Adam (Raga) , Albert (Cabestany), Pol (Tarres), io ed altri piloti professionisti, grazie alla Federazione Spagnola, siamo inseriti in una lista che ci permette di allenarci in aree che non siano protette o inserite in parchi naturali.

Comunque quando arriva la polizia dobbiamo fermarci, controllano i documenti per verificare se siamo inseriti nella lista e dopo possiamo riprendere l'allenamento.

E' una buona soluzione per noi, ma non per il trial, visto che chi compra le moto sono gli appassionati e non i piloti ufficiali.”

 
 

A pochi passi da noi durante l'intervista Johnny Aubert, pilota ufficiale Beta nel mondiale enduro.

Aubert alla domanda se in Francia si incontrano problemi a praticare l'enduro o il trial, ha confermato che è sempre più difficile allenarsi in moto, ci sono aree dove è assolutamente impensabile andare in moto senza rischiare di essere multati!

Il problema quindi è generalizzato e più importante dove vi è il maggior numero di appassionati.

Quello che ci auguriamo e che presto si riesca a trovare una soluzione, magari con una legge europea comune.

 
 
 

























 
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