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17 Dicembre 2015
Test anteprima
Jotagas 300 2016
Durante la stagione 2011, il mondo del trial si chiedeva come sarebbe stata la moto che da li a pochi mesi Jordi Tarres avrebbe lanciato sul mercato.
Ad EICMA il pubblico italiano conobbe la Jotagas.
L'esperienza di Jordi Tarres lo aveva portato a sviluppare una moto che prendeva spunto dai mezzi guidati nel corso della sua incredibile carriera.
Jotagas presentava il telaio in alluminio con funzione di serbatoio (fu proprio Tarres a sviluppare nel 1989 il prototipo della Beta Zero), supporti pedana sostituibili (soluzione Beta), frizione a tre dischi con molla a tazza ed un motore ispirato dalla tecnica delle moto spagnole, ammortizzatore con leveraggi molto inclinato (Scorpa utilizzava l'unità elastica inclinata ma priva di leveraggi).
Dopo l’uscita di Tarres dal progetto e lo spostamento dell’unita produttiva (ad eccezione di alcune parti) dall’autodromo di Aragon ad Olot in Catalunya, a seguito dell’acquisizione da parte di Josep Maria Pibernat, fondatore di Gas Gas, Jotagas oggi conta circa 900 moto prodotte, in buona parte distribuite nella comunità di Madrid.
L’Italia vede nel giovane Stefano Sigot l’importatore della casa catalana.
Caratterizzata dal telaio in alluminio satinato che domina sul complesso moto, il model Year 2016 presenta delle grafiche che giocano sull’accostamento del nero e rosso con parafanghi bianchi, fregi che vanno a richiamare il nero dei cerchi e il rosso delle piastre forcella, leveraggio della sospensione posteriore e la testa S3 Stars Head (scomponibile).
Grazie alla disponibilità di Stefano Sigot importatore Jotagas per l'Italia e di Alessandro Nucifora direttore sportivo del Team Jgas Italia, abbiamo potuto provare la versione di 300cc, mezzo top di gamma.
La versione da noi provata è stata arricchita di alcune special parts dall’importatore italiano (meno di 200 euro il costo del kit) con tappo serbatoio, pedale freno, registro estensione, coperchi e braccialetti freno e frizione in ergal della Costa Special Parts ed adesivi S3 rossi per le ruote.
Jotagas per il 2016 ha introdotto diverse novità, all’avantreno troviamo la forcella Tech con canne in alluminio e riporto grigio-
Teatro della prova sono state due aree che già in precedenza avevamo scelto per provare altre moto.
Sottobosco e un’area con lunghe salite per verificare il propulsore spagnolo a gas spalancato con terreno ghiacciato e fango nei punti baciati dal sole.
Passando ad un analisi più tecnica, la JOTAGAS 300 adotta il comando acceleratore Domino a corsa rapida, manubrio senza traversino S3, impianto di scarico smontabile per sostituire il materiale fonoassorbente, carburatore Dellorto PHBL 26 BS da 26 mm che respira attraverso una cassa filtro con elemento in spugna ispezionabile attraverso un comodo sportello dotato di una vite a brugola ad apertura laterale, cerchi Morad con il posteriore dotato di costa di rinforzo dove vengono fissati i raggi, utile ad eliminare il problema della perdita di pressione del pneumatico, coperture Michelin con la classica X11 al posteriore, forcella Tech con canne in alluminio e riporto superficiale (introdotto sulle moto ufficiali nel 2015) da 39mm che lavora in simbiosi con l’ammortizzatore Olle montato lateralmente su leveraggi anodizzati rosso, pedane arretrate pressofuse in alluminio della S3 e pulsante di spegnimento posto sul manubrio.
L'impianto frenante anteriore è Braktec, mentre al posteriore solo la pinza è dello stesso produttore con la pompa creata dalla Jotagas.
All’anteriore la casa spagnola ha optato per una pinza Braktec a quattro pistoncini monoblocco, tubo in treccia metallica, utile a mantenere costante e precisa la frenata anche nelle condizioni più gravose il tutto “stimolato” da una pompa sempre Braktec.
Posteriormente pinza a due pistoncini con passaggio sul forcellone che, permette di sostituire l'impianto svitando solo una vite del leveraggio.
Dischi NG serrati da pastiglie Galfer della serie rossa.
L'avvio del propulsore avviene con facilità dando la classica scalciata al kick starter caratterizzato da una leva molto lunga, il sound di scarico risulta pacato mantenendosi ampiamente dentro i limiti.
Piacevole la sensazione di leggerezza che Jotagas trasmette, il peso dichiarato di soli 64 kg a secco è ben avvertibile, nonostante questo la moto ha un anteriore ben piantato a terra che, permette una facile conduzione a ruote a terra e nei passaggi sul posteriore non innesca pericolose verticali.
Il propulsore Jotagas grazie ad un alesaggio di 80 mm è l'unico 2t a superare i 300 cc (301,85), presenta quelle caratteristiche tipiche delle unità spagnole, quindi erogazione lineare senza picchi di potenza capace di aiutare il pilota in condizioni di scarsa aderenza, dotato di un buon allungo vede nella seconda la marcia tuttofare, solo nelle lunghe salite affrontate a gas spalancato viene richiesta la terza, rapporto che permette al propulsore di distendersi meglio.
Le temperature rigide del periodo hanno richiesto un po più di tempo al propulsore per raggiungere la temperatura corretta d'esercizio, nonostante questo ed una carburazione studiata per i 300 metri sul livello del mare, (la prova si è svolta tra gli 800 e i 1000) la Jotagas ha visto una carburazione perfetta dopo una decina di minuti di utilizzo e qualche passaggio affrontato a tutto gas.
Facile da condurre la marcia ideale è la seconda, che si tratti di curve con ripartenze a basso regime o stacchi da fermo, questo rapporto permette di affrontare moltissimi passaggi senza nessun problema, ed in caso servisse un plus di energia è sufficiente giocare con la frizione che non soffre eventuali maltrattamenti.
Nonostante la struttura in alluminio sia notoriamente più rigida di quella in acciaio al cromo -
Nei gradini, ostacoli in sequenza e quando si stacca con entrambe le ruote, è richiesto invece un periodo di assuefazione alla sospensione posteriore, morbida e dalle reazioni diverse rispetto alle unità adottate dalla concorrenza.
La forcella forcella Tech con steli da 39 mm ha canne in alluminio con riporto superficiale è scorrevole e reattiva.
Anche nella versione per la Jotagas abbiamo ritrovato una caratteristica tipica di Tech; quando ci avvicina al fine corsa si può apprezzare una sorta di “cuscinetto” che smorza anche gli atterraggi più duri, questo permette di non affaticare i polsi.
Al retrotreno troviamo una sospensione Olle regolabile nel precarico molla e in compressione che presenta una taratura morbida.
La sospensione inclinata richiede un minimo di assuefazione dato che, ormai tutte le moto utilizzano l'ammortizzatore verticale.
Questa soluzione garantisce moltissima aderenza nelle salite e nei passaggi con poca aderenza, nei gradini invece la sensazione è quella che non garantisca la corretta spinta, il problema è presto risolvibile modificando la posizione di guida, è sufficiente aspettare un attimo in più nelle partenze da fermo e “far entrare” la ruota nell'ostacolo per salire in cima.
Buona la capacità di smorzamento negli atterraggi più duri. garantendo buona trazione e spinta.
In discesa una delle caratteristiche delle sospensioni inclinate è quella di spingere in avanti, con la Jotagas questa fastidiosa caratteristica non è presente.
La molla standard ha un carico di 7 kg, ideale per i piloti dai 70 agli 80 kg, ciò fa lavorare la sospensione spesso sul tampone se il pilota è come nel nostro caso intorno agli 85 kg.
Per questo sono disponibili molle con un k superiore (8 kg) che permettono alla sospensione di rimanere più alta.
Modulabili e precisi gli impianti frenanti, risultano costanti nel funzionamento garantendo un ottima potenza frenante, anche quando si incontra il fango.
Conclusioni.
La Jotagas 2016 è una moto adatta a tutti, indicata soprattutto per i piloti che sono alla ricerca di un mezzo facile nella conduzione con un motore dolce.
La soluzione del leveraggio montato lateralmente permette di non avere nulla tra la piastra paramotore e la ruota posteriore, fare manutenzione al leveraggio, sostituire in gara il tubo del freno posteriore o anche smontare il forcellone richiede pochissimi passaggi (2 viti), inoltre ci è piaciuta la soluzione del parafango posteriore corto (stile gas gas), fissato in tre punti che, sostituendo due viti con fascette di plastica rende questo particolare molto più resistente in caso di caduta.
Tipico delle moto standard è la mancanza di serie dello spegnimento a bracciale, mentre l’adesivo protezione sulla corona è presente.
ST Racing propone per il 2016 tre cilindrate.
I prezzi esclusa immatricolazione delle Jotagas sono per la 250 a 6400 Euro, 280 a 6600 Euro e la versione 300 cc a 6800 euro, per chi desidera il kit con special parts, con meno di 200 euro verranno aggiunti i particolari indicati in questo articolo.
DI SEGUITO TROVERETE COME SEMPRE LA SCHEDA TECNICA E PREZIOSI APPUNTI PER LA MANUTENZIONE
Si ringrazia Planet ST Racing nella persona di Stefano Sigot ed il direttore sportivo del Team Jotagas Italia Alessandro Nucifora
Pro Park Genova
F&G Distribution per l'abbigliamento, il paraschiena Mots
TrialShop per gli stivali Alpinestars e i guanti Hebo Toni Bou
SCHEDA TECNICA JOTAGAS 300 cc 2016
MOTORE Monocilindrico 2T
CILINDRATA 301,85 cc
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a liquido
ALESAGGIO e CORSA MOTORE 80 x 60 mm
ALIMENTAZIONE Carburatore Dell'orto PHBL 26 BS
ACCENSIONE elettronica digitale Hidria
FRIZIONE A comando idraulico in bagno d'olio
CAMBIO 5 marce
LUBRIFICAZIONE Miscela olio benzina 1,5% olio 100% sintetico
OLIO CAMBIO 400 cc
TELAIO Doppio trave in alluminio con montanti da fusione e serbatoio carburante integrato
SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella Tech 39 mm regolabile in compressione ed estensione corsa 175 mm
SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore progressivo laterale regolabile in estensione e precarico molla Olle 175 mm
FRENO ANTERIORE Disco 185 mm flottante, pinza a 4 pistoncini
FRENO POSTERIORE Disco 150 mm, pinza de 2 pistoncini
RUOTA ANTERIORE Michelin 2.75 R 21
RUOTA POSTERIORE Michelin X11 4.00 18 tubeless
LEVA AVVIAMENTO alluminio forgiato
JOTAGAS 2016 Dimensioni
ALTEZZA minima da terra n.d
INTERASSE 1.320 mm
ALTEZZA SELLA 650 mm
CAPACITA’ SERBATOIO 2,7 l
PESO
64 kg a secco
JOTAGAS 300 2016 Tarature e info test
Temperatura 6 °C, altezza 800 -
Pressione pneumatici Michelin Anteriore 0,45 bar , Posteriore 0,35
TARATURE SOSPENSIONI
Forcella (Tech 39 mm) sfilata alla seconda tacca dalla piastra superiore
Estensione Registro tutto aperto
Compressione Avvitare di 10 click
Ammortizzatore posteriore Olle
Registro estensione a metà registro
Precarico molla 115 mm valore riferito alla lunghezza della molla
Negativo sospensione da 11,5 a 10,5 mm
Molla standard 7 k
TARATURE CARBURATORE
Dell'orto PHBL 26 BS
Getto minimo 35
Getto massimo 120
Spillo su 3 tacca a partire dall'alto
Vite aria aperta da 4 giri a 5 giri da tutta chiusa