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11 Aprile 2017
Test esclusivo
Jotagas 300 2017
Standard e Factory ST Racing
Presentata come model year 2012 la Jotagas vedeva in Jordi Tarres il responsabile dei collaudi, sviluppo e rappresentante del brand spagnolo che univa le migliori caratteristiche dei mezzi guidati nel corso della sua incredibile carriera.
Jotagas presentava il telaio in alluminio con funzione di serbatoio (fu proprio Tarres a sviluppare nel 1989 il prototipo della Beta Zero), supporti pedana sostituibili (soluzione Beta), frizione a tre dischi con molla a tazza ed un motore ispirato dalla tecnica delle moto spagnole, ammortizzatore con leveraggi molto inclinato (Scorpa utilizzava l'unità elastica inclinata ma priva di leveraggi).
Dopo l’uscita di Tarres dal progetto vi è stato un primo spostamento dell’unita produttiva (ad eccezione di alcune parti) dall’autodromo di Aragon ad Olot in Catalunya, a seguito dell’acquisizione da parte di Josep Maria Pibernat, fondatore di Gas Gas.
Dopo un periodo positivo lo scorso autunno sembrava che Jotagas fosse destinata a diventare uno dei tanti brand estinti nel mondo del trial.
Un nuovo assetto societario con quattro soci catalani, un iraniano ed un russo rappresentano il futuro di Jotagas con una produzione prevista di 1000 moto da trial l’anno, un mezzo elettrico ed una moto da enduro e cross tra i progetti da realizzare in futuro.
In Italia nessun cambiamento con il giovane Stefano Sigot nel ruolo d’importatore della casa catalana.
Jotagas in Italia nella scorsa stagione ha conquistato il titolo nazionale TR3 con Alessandro Nucifora e l’argento TR2 con Stefano Garnero, entrambi in sella a mezzi di serie personalizzati per gli stili di guida dei due piloti piemontesi.
Caratterizzata dal telaio in alluminio che domina sul complesso moto, il model Year 2017 presenta ora una verniciatura nera che insieme alle grafiche che giocano sull’accostamento del nero e rosso (parafango anteriore bianco e posteriore nero), fregi che vanno a richiamare il nero dei cerchi e il rosso delle piastre forcella, leveraggio della sospensione posteriore, supporti pedane, pedane S3 Curve con chiodini per aumentare il grip e la testa sempre dello specialista spagnolo (Stars Head scomponibile) dona un look racing.
Grazie alla disponibilità di Stefano Sigot importatore Jotagas per l'Italia e di Alessandro Nucifora direttore sportivo del Team Jgas Italia, abbiamo potuto provare la versione di 300cc, mezzo top di gamma e la nuovissima versione Factory studiata dal distributore italiano.
La versione factory da noi provata è arricchita di alcune special parts dall’importatore italiano come piastre ricavate dal pieno, tappo serbatoio e braccialetti freno e frizione in ergal colot oro, pedale freno, registro estensione, coperchi freno e frizione, coperchio frizione speciale anodizzati rosso della Costa Special Parts, corona da 40 denti (a norma FIM chiusa) al posto di quella da 39 e protezione manubrio della S3, spegnimento a bracciale Leonelli ed una grafica speciale studiata da Bos Stickers.
Non solo novità grafiche per la Jotagas 2017, la più importante è quella della rivisitazione delle quote ciclistiche che vedono ora un minor angolo di sterzo (-
Teatro della prova sono state due aree che già in precedenza avevamo scelto per provare altre moto.
Sottobosco e un’area con salite per verificare il propulsore spagnolo a gas spalancato con terreno umido e fango creatosi durante la prova a seguito di un temporale improvviso che a tratti ha visto aggiungersi chicchi di grandine.
Passando ad un analisi più tecnica, la JOTAGAS 300 adotta il comando acceleratore Domino a corsa rapida, manubrio senza traversino S3, impianto di scarico smontabile per sostituire il materiale fonoassorbente, carburatore da 28 mm al posto del Dellorto PHBL 26 BS da 26 mm che respira attraverso una cassa filtro con elemento in spugna ispezionabile attraverso un comodo sportello dotato di una vite a brugola ad apertura laterale, cerchi Morad con il posteriore dotato di costa di rinforzo dove vengono fissati i raggi, utile ad eliminare il problema della perdita di pressione del pneumatico, coperture Michelin con la classica X11 al posteriore, forcella Marzocchi con canne in alluminio e riporto superficiale da 40 mm che lavora in simbiosi con l’ammortizzatore Olle montato lateralmente su leveraggi in color alluminio naturale, pedane arretrate pressofuse in alluminio della S3 e pulsante di spegnimento posto sul manubrio.
L'impianto frenante anteriore è Braktec, mentre al posteriore solo la pinza è dello stesso produttore con la pompa creata dalla Jotagas.
All’anteriore la casa spagnola ha optato per una pinza Braktec a quattro pistoncini monoblocco, tubo in treccia metallica, utile a mantenere costante e precisa la frenata anche nelle condizioni più gravose il tutto “stimolato” da una pompa sempre Braktec.
Posteriormente pinza a due pistoncini con passaggio sul forcellone che, permette di sostituire l'impianto svitando solo una vite del leveraggio.
Dischi serrati da pastiglie Galfer serie rossa.
L'avvio del propulsore avviene con facilità dando la classica scalciata al kick starter caratterizzato da una leva molto lunga, il sound di scarico racing risulta pacato mantenendosi ampiamente dentro i limiti.
Piacevole la sensazione di leggerezza che Jotagas trasmette, il peso dichiarato di soli 64 kg a secco è ben avvertibile, nonostante questo la moto ha un anteriore ben piantato a terra che, permette una facile conduzione a ruote a terra e nei passaggi sul posteriore non innesca pericolose verticali.
Il propulsore Jotagas da quest’anno ha un alesaggio ridotto da 80 a 79 mm che rappresenta lo standard delle moto da 300cc e presenta quelle caratteristiche tipiche delle unità spagnole, erogazione lineare senza picchi di potenza capace di aiutare il pilota in condizioni di scarsa aderenza, dotato di un allungo cresciuto con le modifiche apportate da questa stagione, la prima ora permette di togliersi molte soddisfazioni con la seconda che viene utilizzata in situazioni di scarsa aderenza e nelle zone scorrevoli mentre nelle lunghe salite affrontate a gas spalancato la terza permette al propulsore di distendersi meglio e raggiungere velocemente la cima.
Le temperature rigide del periodo hanno richiesto un po più di tempo al propulsore per raggiungere la temperatura corretta d'esercizio, nonostante questo ed una carburazione studiata per i 300 metri sul livello del mare, (la prova si è svolta tra gli 800 e i 1000) la Jotagas ha visto una carburazione perfetta dopo una decina di minuti di utilizzo e qualche passaggio affrontato a tutto gas.
Facile da condurre la marcia ideale è la seconda, che si tratti di curve con ripartenze a basso regime o stacchi da fermo, questo rapporto permette di affrontare moltissimi passaggi senza nessun problema, ed in caso servisse un plus di energia è sufficiente giocare con la frizione che non soffre eventuali maltrattamenti.
La frizione a tre dischi è stabile e precisa anche in condizioni gravose, non presenta segni di trascinamento (anche se si spalanca il gas da fermo) ne tantomeno slittamento nei rapporti più lunghi anche dopo numerose “torture”, presenta un carico alla leva che non stanca il dito indice anche dopo un utilizzo intenso.
Nonostante la struttura in alluminio sia notoriamente più rigida di quella in acciaio al cromo -
Nei gradini e quando si stacca con entrambe le ruote, è richiesto invece un periodo di assuefazione alla sospensione posteriore, più sostenuta della versione 2016, presenta reazioni diverse rispetto alle unità adottate dalla concorrenza sfruttando il tampone negli ostacoli più alti per salire.
Anche negli ostacoli in sequenza bisogna prendere confidenza con la sospensione posteriore, la particolare conformazione permette di avere una spinta in avanti che richiede però di “tirare” maggiormente il manubrio.
La forcella Marzocchi con steli da 40 mm ha canne in alluminio con riporto superficiale è scorrevole e reattiva.
L’unità italiana nella versione per la Jotagas ha presentato una buona reattività e capacità di digerire gli atterraggi più duri che permette di non affaticare i polsi.
Al retrotreno troviamo una sospensione Olle regolabile nel precarico molla e in compressione che presenta una taratura più sostenuta rispetto alla versione dello scorso anno, soprattutto nella versione Factory dove agendo sulle ghiere di regolazione si è optato per mantenere più alto il retrotreno.
La sospensione inclinata richiede un minimo di assuefazione dato che, ormai tutte le moto utilizzano l'ammortizzatore verticale.
Questa soluzione garantisce un grip notevole nelle salite e nei passaggi con poca aderenza, nei gradini invece la sensazione è quella che non garantisca la corretta spinta, il problema è presto risolvibile modificando la posizione di guida, è sufficiente aspettare un attimo in più nelle partenze da fermo e “far entrare” la ruota nell'ostacolo per salire in cima.
Buona la capacità di smorzamento negli atterraggi più duri. garantendo buona trazione e spinta.
In discesa una delle caratteristiche delle sospensioni inclinate è quella di spingere in avanti, con la Jotagas questa fastidiosa caratteristica non è presente.
La molla standard ha un carico di 7 kg, ideale per i piloti dai 70 agli 80 kg, ciò fa lavorare la sospensione spesso sul tampone se il pilota è come nel nostro caso intorno agli 84 kg.
Per questo sono disponibili molle con un k superiore (8 kg) che permettono alla sospensione di rimanere più alta.
Modulabili e precisi gli impianti frenanti, risultano costanti nel funzionamento garantendo un ottima potenza frenante, anche quando si incontra il fango.
Conclusioni.
La Jotagas 2017 è una moto adatta a tutti, le nuove quote ciclistiche la rendono più leggera ed indicata soprattutto per i piloti che sono alla ricerca di un mezzo facile nella conduzione con un motore dolce.
La soluzione del leveraggio montato lateralmente permette di non avere nulla tra la piastra paramotore e la ruota posteriore, fare manutenzione al leveraggio, sostituire in gara il tubo del freno posteriore o anche smontare il forcellone richiede pochissimi passaggi (2 viti).
Abbiamo apprezzato la scelta di non anodizzare più il leveraggio della sospensione molto bello da nuovo ma che, dopo alcune ore di utilizzo perdeva il trattamento, inoltre sempre utile la soluzione del parafango posteriore corto (stile gas gas), fissato in tre punti che, sostituendo due viti con fascette di plastica rende questo particolare molto più resistente in caso di caduta.
Tipico delle moto standard è la mancanza di serie dello spegnimento a bracciale e dell’adesivo protezione sulla corona, presente invece sulla versione Factory, inoltre una più lunga protezione in gomma eviterebbe al fango di raggiungere la parte posteriore del motore.
ST Racing propone per il 2017 mezzi ad un prezzo ribassato di 120 euro rispetto al modello precedente.
I prezzi franco importatore della Jotagas 300 cc è di 6680 euro per la versione standard, mentre chi desidera la versione Factory arricchita di particolari racing, acquistabili anche singolarmente, il prezzo è di 7680 euro.
DI SEGUITO TROVERETE COME SEMPRE LA SCHEDA TECNICA E PREZIOSI APPUNTI PER LA MANUTENZIONE
Si ringrazia ST Racing nella persona di Stefano Sigot ed il direttore sportivo del Team Jotagas Italia Alessandro Nucifora
Pro Park Genova
F&G Distribution per l'abbigliamento S3 Protec, i guanti S3 Fujigas Replica, il paraschiena e gli stivali Mots
TrialShop ed Hebolution Parts il casco Hebo Zone 4 Carbon
SCHEDA TECNICA JOTAGAS 300 cc 2017
MOTORE Monocilindrico 2T
CILINDRATA 294,1 cc
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a liquido
ALESAGGIO e CORSA MOTORE 79 x 60 mm
ALIMENTAZIONE Carburatore 28 mm
ACCENSIONE elettronica digitale Hidria
FRIZIONE A comando idraulico in bagno d'olio
CAMBIO 5 marce
LUBRIFICAZIONE Miscela olio benzina 1,5% olio 100% sintetico
OLIO CAMBIO 400 cc
TELAIO Doppio trave in alluminio con montanti da fusione e serbatoio carburante integrato
SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella Marzocchi 40 mm regolabile in compressione ed estensione corsa 175 mm
SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore progressivo laterale regolabile in estensione e precarico molla Olle 175 mm
FRENO ANTERIORE Disco 185 mm flottante, pinza monoblocco a 4 pistoncini
FRENO POSTERIORE Disco 150 mm, pinza a 2 pistoncini
RUOTA ANTERIORE Michelin 2.75 R 21
RUOTA POSTERIORE Michelin X11 4.00 18 tubeless
LEVA AVVIAMENTO alluminio forgiato
JOTAGAS 2017 Dimensioni
ALTEZZA minima da terra n.d
INTERASSE 1.320 mm
ALTEZZA SELLA 650 mm
CAPACITA’ SERBATOIO 2,7 l
PESO
64 kg a secco
JOTAGAS 300 2017 Tarature e info test
Temperatura 6 °C, altezza 500 mt S.l.m cielo coperto, pioggia e grandine
Pressione pneumatici Michelin Anteriore 0,45 bar , Posteriore 0,35
TARATURE SOSPENSIONI
Forcella (Marzocchi 40 mm)
STANDARD sfilata solo lo spessore del tappo chiusura forcella dalla piastra superiore
FACTORY sfilata di 5 mm dalla piastra superiore
STANDARD
Registro aperto di 12 clic in compressione da registro tutto chiuso
Registro aperto di 5 clic in estensione da registro tutto chiuso
Precarico molla tutto svitato (precarico della molla naturale)
FACTORY
Registro aperto di 10 clic in compressione da registro tutto chiuso
Registro aperto di 10 clic in estensione da registro tutto chiuso
Precarico molla tutto svitato (precarico della molla naturale)
Ammortizzatore posteriore Olle
Registro estensione a metà registro
Precarico molla 115 mm valore riferito alla lunghezza della molla
Negativo sospensione da 11,5 a 10,5 mm
Molla standard 7 k
TARATURE CARBURATORE
28 BS
Getto minimo 45
Getto massimo 122
Valvola gas 35
Spillo JJH su 3 tacca dall'alto