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6 Gennaio 2015
Operazione a quattro mani
Non è solo Toni Bou ad aver vinto otto titoli, nel nostro sport abbiamo un campione italiano che è salito sul gradino più alto del podio quanto il catalano.
Il campione in questione non è un professionista, ma un appassionato fiorentino.
Quando lo conobbi arrivava alle gare con una Opel Zafira, all’interno la moto da trial smontata.
Nacque così un rapporto di amicizia che ci ha portato ad arrivare a questa speciale intervista, la giornata tipo di Marco Marranci.
Abbiamo già detto che non è un professionista, ma bensì un appassionato, chi è Marco Marranci e qual è la sua professione?
Marranci fin da giovanissimo ha coltivato la passione per le due ruote, trialista con una parentesi nel motocross, ha partecipato ad un numero incredibile di gare.
Ora vi sveliamo la sua professione, Marco è un chirurgo e ha al suo attivo ormai circa seimila interventi come primo operatore.
L’idea di vedere Marco in azione fuori dai campi gara mi aveva sempre incuriosito; mi chiedevo come potessero sussistere nella stessa persona capacità apparentemente così lontane le une dalle altre. E così una sera di ottobre in occasione di una cena con lui e Sergio Parodi la buttai li…. “Posso seguirti un giorno in sala operatoria??”
Tracorre qualche giorno e il Dottor Marranci mi chiama una mattina....
Grazie all’autorizzazione del Direttore Sanitario della Casa di Cura Villa Fiorita di Prato, il Dr. Forgeschi Guglielmo appassionato anche lui di motori, seguirò una “ sua giornata tipo”.
Quella che ho vissuto si è svolta con sei interventi chirurgici (vi anticipiamo che non vedrete immagini forti, quelle sono toccate a me!!!!!!).
Ciao Marco presentaci la tua professione.
“Mi sono laureato nel 1994 in medicina e chirurgia, poi è seguita la specializzazione in chirurgia della durata di 5 anni, nel frattempo ho svolto la funzione di ufficiale medico e il ciclo di studi è terminato con la specializzazione nel 2001, anno in cui ho iniziato a lavorare a tempo pieno da libero professionista in qualità di specialista in Chirurgia dell’apparato digerente ed endoscopia chirurgica digestiva.”
Qual è la tua giornata tipo?
“La sveglia suona alle 6 nelle giornate in cui sono impegnato in sala operatoria, mentre se devo recarmi in ambulatorio inizia alle 7, orario che mi permette di fare colazione in famiglia e accompagnare a scuola le mie figlie”.
Inizia presto la giornata! Fino a che ora sei in sala operatoria?
“Quando si è in sala operatoria non si guarda l’orologio, si lavora ad oltranza, non si può stabilire con esattezza quando può finire un intervento, a volte credi di riuscire a fare un intervento in breve tempo, poi magari subentra un problema o l’anatomia si discosta dalla norma e tutto si complica.
Siccome è importante lavorare in maniera perfetta devi comunque avere calma, rispetto e mantenere l’appoggio di chi collabora con te tenendo presente anche le esigenze del team e dimenticando qualsiasi previsione di tempo. Oggi ne facciamo sei…..se ho sbagliato le previsioni rimani a dormire da me anche questa notte!!!”
Ci sono invece i giorni in cui vai in ambulatorio e qui rivedi le persone che hai operato, ascolti le loro impressioni, verifichi che il decorso post operatorio sia regolare e spesso impari nuove cose proprio grazie a loro.
In ambulatorio ovviamente poi Incontri nuovi pazienti e con loro valuti se intraprendere una terapia o dover intervenire.”
Come ti prepari ad una giornata di sala operatoria?
“Non faccio niente di particolare salvo il fatto di tornare a casa non tardissimo dal lavoro . Questo mi permette di andare a letto intorno alle dieci e mezza, dopo aver cenato insieme ad Alessia (la moglie), Irene e Letizia (le figlie).
Dopo questa introduzione del Dottor Marranci ecco come si svolge la giornata che mi vede protagonista. Per poterlo seguire fin dalle prime luci sono arrivato la sera precedente e sono stato ospitato a casa sua con la sua famiglia. E così la levataccia è toccata anche a me….
Alle 6:00 suona la sveglia, la colazione prevede latte con il miele ed una barretta energetica, dopo di che si parte direzione Prato, dove consuma un caffè prima di entrare a Villa Fiorita.
Il sole deve ancora salire quando si entra a Villa Fiorita una casa di Cura Privata Convenzionata ai piedi delle colline di Prato; tanto per dare dei numeri, svolge oltre settemila interventi l’anno grazie alle quattro sale operatorie e alle varie equipe chirurgiche/ortopediche presenti.
Smessi i panni civili è tempo di indossare gli abiti da lavoro.
Prima di scendere nell’unità operatoria, il Dottor Marranci verifica le schede dei pazienti; è una operazione fondamentale anche se già eseguita in tempi diversi dagli anestesisti e dagli infermieri di reparto.
Giunti nel blocco operatorio vengono smessi gli abiti in cotone, si indossa un camice monouso, la mascherina e il cappellino, mentre gli zoccoli celesti vengono sostituiti da quelli verdi utilizzati solo in questo ambito, così da garantire il massimo dell’igiene e sicurezza per il paziente.
Nei minuti che mancano al primo intervento il dottor Marranci ci presenta le figure professionali con cui lavora.
“Le figure professionali che lavorano in sala sono il chirurgo operatore (lui ndr), poi una o due assistenti a seconda della complessità dell’intervento, l’anestesista, la ferrista che fornisce al chirurgo i ferri operatori, l’assistente alla ferrista e quella all’anestesista ed il personale infermieristico di sala.
In verità dietro ad un intervento chirurgico ci sono un numero incredibile di persone dalla fase della preospedalizzazione alla dimissione.
Molte di queste rimangono in ombra ma senza il loro impegno tutto sarebbe invano. Si da un gran risalto all’atto operatorio ma non finirò mai abbastanza di ringraziare chi mi mette in condizione di operare”.
Prima di iniziare l’intervento è il momento del lavaggio delle mani in una piccola saletta adiacente l’area operatoria, una volta giunto in sala la ferrista aiuta ad indossare un camice e lunghi guanti in lattice particolari sterili e monouso.
Sta per terminare la giornata a Villa Fiorita, il Dottor Marranci si reca in visita ai pazienti operati, ascolta le impressioni e indica loro quando presentarsi per il controllo, successivamente propone alcuni consigli utili a migliorare il decorso post operatorio.
Ultimo impegno dopo la visita è la compilazione delle schede per la dimissione, dato che gli interventi odierni erano tutti di Day Hospital.
Un breve spuntino verso le 14 anticipa il viaggio verso l’ambulatorio, su questo punto il Dottor Marranci si autodenuncia ammettendo che “normalmente faccio uno spuntino dopo aver terminato in sala operatoria e il pasto vero è quello serale”.
Direte voi ma quando si allena?
“Alle 19, 19:30 tre volte la settimana incontro la mia famiglia in palestra, qui seguo corsi con esercizi di corpo libero e spinning per scaricare le tensioni della giornata lavorativa, attività fisica che si rivela molto utili per la pratica del trial.
Tutto questo se non ci sono contrattempi!!!
Dopo la palestra si torna a casa e si cena mediamente dopo le 21.
Lavoro lavoro e una giornata dov’è difficile trovare il tempo per annoiarsi; ma in moto quando ti alleni???
“La moto la utilizzo nei weekend o in alcuni (rari) pomeriggi in settimana, insieme al mio gruppo di amici.
Fortunatamente il mio lavoro con interventi programmati mi permette di gestirmi e sapere in anticipo quando sono libero da impegni lavorativi più gravosi lungo la settimana, in queste giornate riesco a stare con la famiglia o a coltivare le mie passioni extra moto come la mountain bike, la pesca o andare alla ricerca di funghi e asparagi nei giusti periodi.”
Ciò che abbiamo notato di questa giornata lavorativa è quella di ritrovare una caratteristica che accomuna il Dottor Marranci da Marco Marranci pilota, quella di riportare il metodo di lavoro nell’osservazione delle zone, attenzione ed concentrazione incredibile unita ad una proverbiale calma.
Marco ringrazia
La Famiglia Bardazzi / Danti proprietari della struttura per l’ospitalità
Il direttore sanitario e la sua vice (Elena ha recepito per prima l’idea di questa intervista…)
Il dr Giulio Mayer cui devo ricambiare la fiducia concessa
“la famiglia di sala operatoria” che include un numero infinito tra anestesisti e figure professionali che mi hanno accolto con profondo affetto.
Il personale di reparto che controlla il post operatorio e coccola i pazienti!
Le “sante” donne deputate alla preospedalizzazione
E infine, nella speranza di non dimenticare nessuno, coloro che concorrono a rendere piacevole anche una giornata che sulla carta nasce dura e piena di insidie.
Infotrial ringrazia il Dottor Marranci e la Famiglia Marranci che mi ha fornito anche alcune immagini inedite (quelle delle gare dell'europeo ed alcuni scatti di famiglia) che avete potuto vedere in questo servizio.
Alcune immagini inedite, nell'ordine con Tommy Ahvala, manutenzione nell'europeo 2012, l'angolo dei trofei, gli amici con cui si allena e partecipa alle gare e una con la Beta Synt, moto che ha condotto per diversi anni