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23 Marzo 2018
Montesa Sembenini 260 standard
Era il 3 Luglio 2004 quando in occasione del Gp d’Italia all’Aprica fece la sua prima apparizione la Montesa Cota 4RT.
Una moto tecnologicamente avanzata la 4RT arrivata sul mercato nell’autunno del 2004, la prima moto di serie con iniezione elettronica battery less (senza alcuna batteria) che, nel momento in cui viene data la classica scalciata sulla pedivella d’avviamento, riesce a produrre la corrente utile a mettere in moto il propulsore, soluzione adottata successivamente anche nel cross ed enduro.
Grande interesse suscitò il progetto Montesa – Honda che portò anche gli altri competitor a mettere a listino o produrre prototipi con valvole in testa, con la convinzione che il mercato si sarebbe spostato verso questa soluzione.
Sarebbero stati sufficienti i 250 cc del motore Honda contro mezzi a 2 tempi di cilindrata prossima ai 300 centimetri cubici?
Le prime prove indoor dimostrarono che sui percorsi artificiali iridati serviva un aumento di cilindrata, i piloti ufficiali Fujinami (iridato 2004), Lampkin e Freixa faticarono non poco, ma la 4RT subì un rapido sviluppo, tanto che nella prima prova del mondiale Outdoor Lampkin vinse subito.
Il titolo iridato però arrivò solo nel 2007 con Toni Bou che da allora è diventato re indiscusso del Trial.
Nel 2018 la Montesa è tornata a far parlare di se in Italia con l’accordo tra Matteo Grattarola e il Team Sembenini Montesa Nils Red Moto, così alle tre versioni prodotte dalla casa madre, Standard, Repsol entrambe con cilindrata 260 e la RR maggiorata a 300 cc, sono state affiancate tre special studiate dai fratelli Piero e Gino Sembenini.
La replica della moto portata in gara da Grattarola ribattezzata SP1, parte dalla versione RR che viene impreziosita da viteria in titanio, scarico completo Termignoni, sospensioni Tech con all’anteriore la forcella factory a 4 regolazioni e monoammortizzatore pluriregolabile con il traction control, per avere un maggior feeling nella prima parte dell’escursione, numerosi i particolari ricavati dal pieno, tubi raffreddamento in silicone, disco posteriore a norma FIM ed infine grafiche speciali prodotte dalla Blackbird.
La SP2 parte dalla base standard e riceve la forcella Tech factory a quattro regolazioni e mono Showa della RR o Tech (a discrezione del cliente) che, prendono il posto della forcella Tech con canne cromate e l’ammortizzatore Ollè, inoltre viene dotata di tutte le special parts della versione big bore.
Esiste poi una terza versione meno esclusiva che vede la sostituzione delle sospensioni (forcella Tech a tre regolazioni e mono Showa della RR), tubi al silicone e grafiche sempre del Team.
Quest’ultima special edition è quella che abbiamo provato in una giornata a dir poco infelice con nebbia, pioggia e terreno viscido, situazione non certo ideale per scattare fotografie ma perfetta per testare un mezzo.
Struttura portante della Montesa è un telaio in alluminio privo di verniciatura che, permette ai cerchi anodizzati neri con mozzi rossi di dare uno stacco netto, la grafica a base bianco e blu con particolari rossi è dedicata allo sponsor principale del Team, Nils Lubrificanti, a donare un look race vi è un comparto sospensioni della RR con la forcella Tech con canne in alluminio da 39 mm a tre regolazioni (compressione, estensione ed antiaffondamento) con foderi color oro, ammortizzatore Showa, tubi raffreddamento al silicone, coperture Dunlop , pedane poggiapiedi in lega S3 Hard Rock, pompe freno e frizione prodotte dalla Braktec, dischi freno Galfer ed infine manubrio e manopole S3.
Per avviare il propulsore non serve aprire la benzina o sollevare lo starter.
Facendo compiere tutta la corsa ad una leva molto lunga e prestando attenzione a non accelerare, si da vita ad un mezzo con un sound pacato che dopo qualche secondo stabilizza il regime minimo di rotazione.
Caratteristica che si percepisce fin dai primi metri è la notevole stabilita con un anteriore ben saldo al terreno.
Sfiorando il comando gas il propulsore Honda -
Per chi è abituato al motore a due tempi l'impressione è quella di un motore un po' spento nella prima apertura di gas.
Soprattutto nelle partenza da fermo il 4t richiede qualche accortezza nella guida che bisogna metabolizzare, ruotando leggermente il comando gas, prima di lasciare la frizione, scompare quel leggero vuoto di potenza iniziale.
In prima il motore 260 permette di affrontare molti ostacoli, la seconda marcia e l'ideale per scalare muri oltre il metro anche con partenza da fermo, l’allungo non manca e lo si può apprezzare in ripide salite che affronti partendo spalancando il gas.
Nessuna possibilità di scelta della mappatura per la versione 260 Sembenini ma l'equilibrio ciclistico, unito alla erogazione lineare, permettono di condurre la moto in zona con facilità, solo quando si scende di giri in alcune situazioni bisogna dare un colpo di frizione per ridare brio al propulsore.
L'iniezione elettronica gestisce tutto in maniera autonoma, la carburazione è sempre perfetta e l'unico intervento manuale è quello per regolare il minimo.
La frizione adotta un tradizionale sistema a molle che richiede un carico alla leva ridotto.
Stacca in maniera regolare, non trascina (anche quando si fa salire il regime di rotazione prima di un ostacolo), presenta modulabilità ed anche messa a dura prova non varia nel funzionamento.
Passando alla ciclistica il telaio color alluminio naturale è protetto interiormente da una piastra paramotore forata per risparmiare peso.
Le unità elastiche invece sono quelle utilizzate sulla RR 300.
L’unità Tech -
La forca italiana rende più reattivo l’avantreno, oltre a permette un notevole risparmio di peso grazie alle canne in alluminio.
Un setting morbido, a vantaggio della sensibilità nel primi centimetri di funzionamento e la capacità di sostenere sono le prime sensazioni che si avvertono.
La nuova accoppiata elastica migliora la conduzione in zona, l’avantreno è più leggero senza perdere la stabilità, la scorrevolezza da nuova è notevole anche dopo un ora di funzionamento e garantisce sostegno negli atterraggi più duri, veloce sia in compressione che estensione permette di annullare moltissimi avvallamenti del terreno.
Molta sensibilità viene offerta dall’unità elastica nipponica che viene collegata al forcellone da un sistema di leveraggi progressivo che offrire una notevole trazione, anche in condizioni di scarsa aderenza o nelle pietre mosse.
Una sensazione di funzionamento ovattato con nessun contraccolpo ed una spinta regolare e costante permettono di risalire gli ostacoli più lentamente rispetto ad una moto a due tempi.
Per ciò che concerne i freni la versione standard differisce dalla Repsol ed RR per la pinza anteriore che nei modelli top è monoblocco.
La pinza scomponibile della Braketech è un classico conosciuta per modulabilità e buona potenza.
Fin da nuova garantisce spazi di frenata ridotti ed con i dischi umidi e sporchi mantiene le performance.
Al posteriore il sistema frenante ha una pinza protetta dal forcellone che preme le pastiglie su un disco di forma tradizionale a pista piena, soluzione che accresce la modulabilità garantendo una buona potenza frenante.
CONCLUSIONI
La cura dei particolari con una grafica rivista, i tubi in silicone blu dell'impianto di raffreddamento, le molte protezioni adesive risultano utili oltre che donare una look racing, inoltre il complesso ciclistica -
Difetti
Il motore 4 tempi porta ad un naturale aumento di peso che si avverte in zona, anche se mitigato dal esclusivo complesso ciclistica-
Inoltre richiede nelle prime uscite una maggiore attenzione per metabolizzare le reazioni che rispetto ad un 2 t sono meno intuitive.
Ultima nota quella del pedale freno posteriore un po’ lontano dalla pedana che a volte ci è scappato dal piede ed alcuni modificano piegando più indietro la parte snodata.
Per piloti fino alla TR3 la versione oggetto della prova si comporta positivamente, diversamente per zone più pepate consiglieremmo le versioni SP dotate di soluzioni utili ad accrescere la potenza e alleggerite con componentistica speciale.
Provando anche la versione Repsol nella stessa mattinata, abbiamo notato che “l'effetto materasso” della versione replica è meno presente nel modello standard e per un appassionato di mulatrial questa versione la riteniamo più confortevole.
Per avere nel proprio garage la Montesa 260 special 2018 oggetto del test l’assegno è 7000 euro + 185 di full Power kit.
Si ringrazia Massimo Gai per la preziosa collaborazione
Hebo per il casco
F&G Distribution per l'abbigliamento S3 ed il paraschiena Mots
TrialShop per gli stivali Alpinestars
Foto e testo Christian Valeri e l'amico Paolo Todarello per le foto dinamiche
Tester Christian Valeri
SCHEDA TECNICA MONTESA SEMBENINI STANDARD 2018
MOTORE Monocilindrico 4T 4valvole, SOHC
CILINDRATA 258,9 cc
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a liquido
ALESAGGIO MOTORE 78 × 54,2 mm
ALIMENTAZIONE Iniezione elettronica PGM-
ACCENSIONE Elettronica digitale transistorizzata
FRIZIONE Multidisco in bagno d’olio con molle elicoidali a comando idraulico
CAMBIO 5 marce
LUBRIFICAZIONE forzata con olio nel motore
TELAIO Tubolare in Alluminio
SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella telescopica TECH da 39mm a cartuccia, regolabile nel precarico e in estensione. Corsa 167 mm
SOSPENSIONE POSTERIORE Pro-
FRENO ANTERIORE Disco 185 mm, pinza a 4 pistoncini e pastiglie in metallo sinterizzato
FRENO POSTERIORE Disco 150 mm, pinza a 2 pistoncini e pastiglie in materiale sinterizzato
RUOTA ANTERIORE Dunlop D803 2.75 x 21
RUOTA POSTERIORE Dunlop D803 4.00 x 18 tubeless
LEVA AVVIAMENTO alluminio forgiato
Montesa 260 2018 Dimensioni
LUNGHEZZA 2.016 mm
LARGHEZZA 830 mm
ALTEZZA 1.130 mm
INTERASSE 1.321 mm
ALTEZZA SELLA 640 mm
CAPACITA’ SERBATOIO 2,4 l
PESO 73 kg
Montesa 2018 Tarature e info test
Temperatura 2 °C, altezza 600 mt S.l.m
Pressione pneumatici Michelin Anteriore 0,45 bar , Posteriore 0,35 bar
TARATURE SOSPENSIONI
Forcella (Tech 39 mm) sfilata 5 mm senza contare il tappo
Precarico molla chiuso 1 giro
Estensione da registro tutto aperto 1 click
Ammortizzatore posteriore (Showa)
Registro compressione da tutto aperto 2 click
Estensione da registro tutto apero 2 click
Precarico molla snaturale con 10 mm di negativo
valori riferiti ad un utente medio del peso di 75-