Sherco 305 2015 - INFOTRIAL

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Sherco 305 2015

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11 Settembre 2014


Test anteprima
Sherco ST 300 2015

 
 
 
 

Unica trial ad adottare la cassa filtro e il serbatoio in posizione invertita rispetto alla concorrenza, Sherco con la versione 2015 presenta una nuova livrea elegantemente basata sull'accostamento del telaio blu a plastiche bianche con i cerchi nero opaco.

Grazie alla disponibilità di Renato Chiaberto importatore Sherco per l'Italia e di Alex Mondo Team Manager del Team Rabino Sport Sherco Italia, squadra supportata dalla Planet Trial di Chiaberto, abbiamo potuto provare in anteprima la 305, mezzo top di gamma.

Dopo essersi concentrati principalmente sulla 125 nel 2014, i tecnici Sherco hanno rivolto le maggiori attenzioni alla ST 300 per la versione 2015.

 
 

Indicata come un mezzo facile da condurre, in termini prestazionali il propulsore franco spagnolo pagava qualcosa ai regimi più elevati.

Per questo si è lavorato sul propulsore con test di una versione a corsa lunga (adottata dai piloti ufficiali nel mondiale) e una con un nuovo cilindro caratterizzato da luci più basse.

Ne è scaturito un mezzo dalle prestazioni inedite, mantenendo le misure vitali della my 2014.

 
 

In questa pazza estate 2014, siamo riusciti a testare la Sherco dapprima con il sole mentre, dopo qualche ora, si è passati ad una leggera pioggia che, ha permesso di valutare quelle variabili che si possono ritrovare in gara o nella classica gita domenicale.

Il telaio colorato blu ha preso il posto del giallo, ecco quindi che i mozzi ruota sono ora bianchi, seguendo quindi la scelta fatta per le sovrastrutture, mentre la cassa filtro è rimasta nera con il brand cresciuto come dimensioni per indicare anche a distanza qual'è il costruttore.

Particolare attenzione è stata data a tutte le parti maggiormente soggette all'usura da sfregamento, per questo sul forcellone, nei fianchi del telaio e in alcune parti delle plastiche troviamo stickers ad alta resistenza.

 
 

Passando ad un analisi più tecnica la 305 adotta il comando acceleratore Domino a corsa rapida (colore bianco), manubrio senza traversino, impianto di scarico smontabile per sostituire il materiale fonoassorbente, prodotti da Oxia,  carburatore Keihin PWK da 28 mm con pompa per permettere in ogni condizione di far arrivare al carburatore il combustibile, cerchi Morad con il posteriore dotato di costa di rinforzo dove vengono fissati i raggi, utile ad eliminare il problema della perdita di pressione del pneumatico e coperture Michelin X11, forcella Tech con canne da 39mm che lavora in simbiosi con l’ ammortizzatore R16V (montato su leveraggi ricavati dal pieno ed anodizzati oro), pedane arretrate pressofuse in alluminio, pulsante di spegnimento posto sul manubrio ed interruttore per l’accensione delle luci protetto dalla mascherina portafaro, mentre il selettore delle mappature (2) è sito in posizione protetta sul supporto della ventola di raffreddamento del radiatore.

 
 

Ultimo particolare che descriviamo è la frizione ereditata dalla versione Factory 2014.

Dopo alcune stagioni nelle quali sono stati adottati impianti Formula, sulla Sherco 2015 troviamo pompe e pinze Braktec.

All’anteriore la casa franco spagnola ha optato per una pinza Braktec a quattro pistoncini, scomponibile per le operazioni di manutenzione, tubo in treccia metallica, utile a mantenere costante e precisa la frenata anche nelle condizioni più gravose il tutto “stimolato” da una pompa sempre Braktec.
Posteriormente sempre impianto Braktek con pinza a due pistoncini protetta dal forcellone.

Dischi serrati da pastiglie Galfer della serie rossa.

 
 

L'avvio del propulsore avviene con facilità dando la classica scalciata ad una leva che non permette allo stivale di scivolare, anche quando la suola è sporca di terra o bagnata, il sound di scarico viene in parte coperto dal aria aspirata in cassa filtro mantenendosi ampiamente dentro i limiti.

Fin dai primi metri ci si accorge di quanto la Sherco sia leggera all'anteriore, merito della scelta di posizionare il serbatoio a fianco della marmitta.

 
 

Iniziando con la mappatura soft si ritrovano quelle caratteristiche tipiche delle unità spagnole, quindi erogazione lineare senza picchi di potenza capace di aiutare il pilota in condizioni di scarsa aderenza.

Dopo alcuni passaggi optiamo per la mappatura hard (a moto spenta) e ripartendo notiamo subito una erogazione inedita per la Sherco.

Il motore prende i giri più velocemente e l’erogazione più corposa, la prima marcia ci permette di affrontare moltissimi passaggi, cresce l'allungo e la potenza, la seconda viene utilizzata per i punti più impegnativi e solo nelle lunghe salite affrontate a gas spalancato viene richiesta la terza.

Con la “hard” abbiamo notato una carburazione perfetta, mentre con la soft a metà regime (ricordiamo che la taratura è stata fatta a 200 metri sul livello del mare, la prova tra gli 800 e i 1000) appariva leggermente più grassa.

Inoltre anche gli stacchi da fermo possono essere affrontati in seconda senza nessun problema.

Ottimo il lavoro svolto dal materiale isolante posto tra serbatoio e scarico e sulle plastiche per evitare di trasmettere il calore.

 
 

La frizione introdotta con la versione Factory 2014, presenta modifiche atte a rendere stabile e preciso il funzionamento anche in condizioni gravose, risultato centrato appieno visto che, non abbiamo riscontrato segni di trascinamento ne tantomeno slittamento nei rapporti più lunghi, grazie a queste novità il carico alla leva è inferiore rispetto alla 2014.

 
 

Invariato il telaio monoculla sdoppiato in acciaio, facile da condurre perdona eventuali errori di guida, nelle curve con entrambe le ruote a terra ed in quelle aeree, così come nei gradini e negli ostacoli in sequenza trasmette sensazioni sincere.

 
 

Inedite le tarature studiate per rendere più maneggevole la Sherco e risolvere quella sensazione di pesantezza del retrotreno.

La forcella forcella Tech con steli da 39 mm ha canne cromate, risulta scorrevole e reattiva, ciò che ci ha stupito è stato il comportamento quando ci avvicina al fine corsa, in questo frangente si può apprezzare una sorta di “cuscinetto” che smorza anche gli atterraggi più duri.

Per il retrotreno abbiamo trovato un ammortizzatore leggermente più morbido (c'è da considerare che il test della 2014 è stato fatto con temperature intorno ai 7 gradi contro i 20 della prova che state leggendo), con maggior capacità di assorbimento negli atterraggi più duri, dotato di buona trazione e spinta.

Il nuovo setting posteriore rende più preciso l’anteriore aiutando nella conduzione con entrambe le ruote a terra, senza però andare a variare la facilità di conduzione a ruota alta, negli ostacoli in sequenza le asperità vengono assorbite senza reazioni anomale.

Interessante è notare che le sospensioni risentano delle modifiche apportate al propulsore, infatti con la mappatura più spinta, cresce la resa soprattutto negli ostacoli più impegnativi.

 
 

Modulabilità e precisione sono i pregi degli impianti Braktec adottati da Sherco, risultano costanti nel funzionamento garantendo un ottima potenza frenante, anche quando si incontra acqua e fango, inoltre garantiscono già ottime performance durante la fase di rodaggio.

 
 

Una sorpresa questa Sherco che, grazie a due mappature ben distinte può assecondare le esigenze del neofita e quelle del pilota da pettorale, con una moto pronto gara per piloti fino alla Tr2.

Unico particolare che desidereremmo di serie è lo spegnimento a bracciale, particolare obbligatorio in gara che gli acquirenti richiedono ancor prima di ritirare la moto.

Ricordiamo infine che per avere nel proprio garage la Sherco l’assegno da staccare è di 7250 euro.

Si ringrazia Planet Trial nella persona di Renato Chiaberto, il Team Rabino Sport Sherco Italia ed in particolare Alex Mondo e Giuseppe (Jo Jo) Brusatin

Abbigliamento Mots fornito da F&G Distribution

Stivali Alpinestars forniti da TrialShop

Foto e testo Christian Valeri

Tester Christian Valeri

 
 
 
 

SCHEDE TECNICHE

MOTORE Monocilindrico 2T

CILINDRATA 294,1 cc

SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a liquido

ALESAGGIO e CORSA MOTORE 79 x 60 mm

ALIMENTAZIONE Carburatore Keihin PWK 28

ACCENSIONE elettronica digitale Hidria con doppia mappatura

FRIZIONE A comando idraulico in bagno d'olio

CAMBIO 5 marce

LUBRIFICAZIONE Miscela olio benzina 1,5% olio 100% sintetico

TELAIO Monoculla sdoppiato in acciaio Cromo- Molibdeno

SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella Tech 39 mm regolabile in compressione ed estensione corsa 165 mm

SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore regolabile in estensione e precarico molla R16V 175 mm

FRENO ANTERIORE Disco 185 mm flottante, pinza a 4 pistoncini

FRENO POSTERIORE Disco 145 mm, pinza de 2 pistoncini

RUOTA ANTERIORE  Michelin Trial 2.75 x 21

RUOTA POSTERIORE Michelin Trial X11 4.00 x 18 tubeless

LEVA AVVIAMENTO alluminio forgiato

Sherco 2014 Dimensioni

ALTEZZA minima da terra 310 mm

INTERASSE 1.322 mm

ALTEZZA SELLA 645 mm

CAPACITA’ SERBATOIO 2,3 l

PESO

70,5 kg


Sherco ST 300 20154 Tarature e info test

Temperatura 20 °C, altezza 800 - 1000 mt S.l.m cielo nuvoloso con alternanza di sole e pioggia a fine giornata

Pressione pneumatici Michelin X 11 Anteriore 0,45 bar , Posteriore 0,35 bar

TARATURE SOSPENSIONI

Forcella (Tech 39 mm)

Estensione Registro chiuso 22 clic da registro tutto aperto

Compressione Avvitare di 8 giri da registro tutto svitato

Ammortizzatore posteriore R16V

Registro estensione da tutto aperto chiudere di 16 clic

Precarico molla 112 mm valore riferito alla lunghezza della molla

Molla standard 6,8 k


TARATURE CARBURATORE

KEIHIN PWK 28

Getto minimo 48

Getto massimo 128

Valvola gas 4

Spillo JJH su 4 tacca

Vite aria aperta da 1 giro a 1 giro e ½

La Tech oltre alla molla standard ha a catalogo altri tre tipi di molle, che vengono identificati con il nome progressione 1, 2 e 3.

La differenza rispetto alla serie è avvertibile negli ultimi 15 millimetri di corsa nella fase di compressione.

Per chi fosse interessato o desidera ricevere ulteriori informazioni può contattare la Jo moto cliccando qui

 
 
 

























 
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