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10 Febbraio 2016
Test anteprima
TRS ONE 300 2016
La stagione agonistica che tra poche settimane inizierà vedrà ben tre case al via con modelli inediti.
Dopo aver provato la Vertigo e la Sherco mancava solo la TRS.
Giunta in Italia il venerdì precedente la Mulatrial del Mare, la moto catalana ha debuttato lungo i sentieri liguri davanti a più di 700 appassionati.
Caratterizzata dal telaio in alluminio la TRS adotta soluzioni classiche, un serbatoio da 2,3 litri nella parte anteriore e cassa filtro in zona sella.
Base bianca per le plastiche con un caratteristico parafango rialzato dominato dal marchio TRS ben in vista, stickers a base bianca con ampie aree giallo fluo e nere con fregi rossi, forcelle con foderi oro e canne con riporto nero, colore ripreso anche dai cerchi e mozzi adesivati con brand TRS e sottile riga giallo fluo.
Grazie alla disponibilità di Alex Favro importatore TRS per l'Italia, avevamo già potuto condurla in anteprima lungo i sentieri della Mulatrial del Mare, rimandando la prova in zona alla settimana successiva.
“Sarà una Jotagas con l'ammortizzatore in posizione tradizionale”, questo il pensiero degli appassionati dato che nel progetto è interessato in prima persona Jordi Tarres che sviluppo Jotagas.
Osservandola però si possono notare concetti comuni ma anche notevoli differenze.
Il telaio in alluminio non ha funzione di serbatoio ma le due travi avvolgono il serbatoio leggermente rialzato nella parte centrale, il canotto di sterzo ha un disegno che ricorda quello Jotagas cosi come l'archetto di rinforzo ad x che collega le forcelle, infine ritroviamo il sistema per regolare la tensione catena che al posto delle classiche chiocciole utilizza un sistema a vite.
Completamente diverso è il forcellone in alluminio anodizzato nero con rinforzo non trattato che, contribuisce a donare la sensazione di un complesso leggerissimo sul quale è collegato il leveraggio progressivo.
Tipiche delle scuola spagnola le misure vitali del propulsore, 79 x 60 mm con la corsa fissata a 60 mm ed alesaggio che varia in base alla cilindrata (79mm per la 300cc, 76 la versione 280 e 72,5 per la 250), la frizione a diaframma ha tre dischi, la centralina a doppia mappatura e l’accensione sono prodotti da Hidria (doppia scintilla), un ampio silenziatore con fondello finale in plastica, ispezionabile per le operazioni di manutenzione e avantubo con saldature a vista.
Dopo la Mulatrial del Mare la location del test ha visto ostacoli in sequenze, curve e salite per verificare le performanche del propulsore TRS.
Passando ad un analisi più tecnica la TRS ONE adotta il comando acceleratore Domino a corsa rapida, manubrio senza traversino, impianto di scarico smontabile per sostituire il materiale fonoassorbente, carburatore Dellorto PHBL da 26 mm che respira attraverso una cassa filtro con elemento in spugna ispezionabile, attraverso un comodo sportello dotato di una vite a brugola e guarnizione per rendere impermeabile all'acqua il filtro, cerchi Morad con il posteriore dotato di costa di rinforzo dove vengono fissati i raggi, utile ad eliminare il problema della perdita di pressione del pneumatico, coperture Michelin X11 al posteriore, forcella Tech con canne in alluminio e trattamento superficiale duro di colore nero da 39mm che lavora in simbiosi con l’ammortizzatore R16V studiato espressamente per TRS, pedane arretrate pressofuse in alluminio montate su supporti fissati telaio con due viti, pulsante di spegnimento posto sul manubrio, interruttore per l’accensione delle luci protetto dalla mascherina portafaro con a fianco l'interruttore per selezionare le mappature.
Impianti idraulici Braktec con pompe 2016 dotate di braccialetto ad una sola vite, per permettere di guadagnare secondi quando si sostituisce il manubrio in gara.
All’anteriore TRS ha optato per una pinza Braktec a quattro pistoncini, scomponibile per le operazioni di manutenzione, tubo in treccia metallica, utile a mantenere costante e precisa la frenata anche nelle condizioni più gravose il tutto “stimolato” da una pompa sempre Braktec.
Posteriormente sempre impianto Braktek con pinza a due pistoncini protetta dal forcellone e pompa con serbatoio separato per evitare il surriscaldamento dell'olio.
Dischi serrati da pastiglie Galfer della serie rosse.
La leva per l'avvio del propulsore ricorda quelle Gas Gas, facendo compiere tutta la corsa alla leva con una decisa scalciata il propulsore inizia a far sentire la sua voce che, presenta un sound di scarico pieno ma ampiamente dentro i limiti.
Incredibile la sensazione di leggerezza e stabilità trasmessa dalla TRS fin dai primi metri, i soli 65 kg dichiarati sono ben avvertibili e questo richiede qualche minuto per riparametrarsi.
La posizione di guida è comoda, non si ha la sensazione di una moto corta come alcune competitor, la casa filtro con le sue pareti verticali permette di sentire la moto, lo spostamento dei pesi non porta a pericolose verticali, se dovessimo paragonarla ad un altra moto diremmo che è un mix tra la Gas Gas ed una Montesa.
Iniziando con la mappatura soft si ritrovano quelle caratteristiche tipiche delle unità spagnole, quindi erogazione lineare senza picchi di potenza capace di aiutare il pilota in condizioni di scarsa aderenza.
Dopo alcuni passaggi optiamo per la mappatura hard (a moto spenta) e la TRS appare un altra moto!
L'estrema leggerezza viene amplificata in questa modalità!
Le due mappature presentano differenze facilmente avvertibili, il motore prende i giri più velocemente, la prima marcia permette di affrontare molti passaggi, cresce l'allungo e la potenza, stuzzicando leggermente il comando gas si fa molta strada, la seconda è la marcia universale, ricorda un po' Gas Gas, con questo rapporto la TRS riesce a superare anche salite impegnative senza innestare la terza.
Con la soft la carburazione appare più corposa sia che ci si trovi a livello del mare che a 500 metri d'altezza (test in zona) senza però essere grassa, in configurazione “hard” risulta perfetta.
In entrambi i casi la fumosità allo scarico è inesistente.
Optando per la mappatura soft la marcia ideale è la seconda mentre, con la hard negli ostacoli in sequenza di piccole e medie dimensioni e nei passaggi guidati la prima permette di togliersi delle grandi soddisfazioni, mentre la seconda è il rapporto per gli ostacoli che richiedono partenze da fermo e di notevoli dimensioni.
Apprezzabile il lavoro svolto dai tecnici sull’impianto di scarico nonostante il silenziatore sia a contatto con lo stivale il pilota non avverte il calore di questo componente.
La frizione a diaframma ha un rendimento stabile e preciso anche in condizioni gravose e nei diversi minuti trascorsi in zona, non abbiamo riscontrato segni di trascinamento ne tantomeno slittamento nei rapporti più lunghi anche dopo numerose “torture”, il carico alla leva è limitato, questo permette di non affaticare l’indice anche dopo diverse ore di utilizzo.
Il telaio a doppio trave forgiato in alluminio presenta una buona rigidità, utile quando si affrontano ostacoli importanti senza inficiare sulla facilità di guida.
La ciclistica a livello di posizione di guida perdona eventuali errori di guida, nelle curve con entrambe le ruote a terra ed in quelle aeree, così come nei gradini e negli ostacoli in sequenza trasmette sensazioni sincere, infine dov’è necessario staccare con entrambe le ruote permette di arrivare in cima.
Grazie alle quote ciclistiche il pilota può muoversi in libertà sulla moto sentendo in maniera sincera i comandi impartiti al mezzo.
Piacevole è la sensazione che si avverte eseguendo manovre aeree da fermo, leggerezza e stabilità al termine del gesto stimolano ad adottare una guida aerea.
Sostenuto senza però risultare rigido il setting di TRS, questa lo soluzione scelta dal costruttore catalano.
La forcella forcella Tech con steli da 39 mm ha canne in alluminio con riporto duro di colore nero, avendo provato la moto appena giunta dalla casa madre abbiamo notato il cambiamento delle prestazioni, da nuova risultava un po' legata mentre al termine della giornata è risultata scorrevole e reattiva.
Piacevole sensazione trasmessa dalle forcelle italiane è il comportamento nel fine corsa, in questo frangente si può apprezzare una sorta di “cuscinetto” che smorza anche gli atterraggi più duri.
Al retrotreno troviamo una sospensione R16V con tarature nate dalla collaborazione dei tecnici di TRS e dello specialista spagnolo.
Il retrotreno presenta un leveraggio simil Montesa, questa soluzione permette di ritrovare sensazioni note, una buona capacità di assorbimento negli atterraggi più duri, senza sentire il tampone, unita a trazione e spinta anche su ostacoli irregolari.
Il setting posteriore ben si amalgama con il funzionamento della sospensione anteriore, aiutando nella conduzione con entrambe le ruote a terra, senza però andare a variare la facilità di conduzione a ruota alta, negli ostacoli in sequenza le asperità vengono assorbite senza reazioni anomale e affidandosi al lavoro delle sospensioni si sale facilmente l'ostacolo.
Modulabilità e precisione sono i pregi degli impianti Braktec adottati anche da TRS, risultano costanti nel funzionamento garantendo un ottima potenza frenante, anche quando si incontra acqua e fango, inoltre garantiscono già ottime performance durante la fase di rodaggio.
Conclusioni.
La TRS 2016 risulta una moto facile e leggera.
Ideale per il neofita con la mappatura soft, permette al pilota da pettorale di dare il meglio di se con la soluzione più grintosa.
Ci è piaciuta la soluzione del parafango posteriore corto (stile gas gas) fissato in tre punti che, sostituendo due inserti in plastica con fascette dello stesso materiale rende questo particolare molto più resistente in caso di caduta.
Nessun problema invece con la gobba del parafango posteriore, osservandolo l'impressione è quella che possa limitare nella guida quando si arretra molto verso la parte posteriore.
La moto appare curata, la soluzione con cassa filtro smontabile svitando poche viti, unite alla possibilità di rimuovere altrettanto facilmente il serbatoio permette di raggiungere facilmente tutti i componenti della moto.
Bello e funzionale la guida per il tubo del troppo pieno del serbatoio.
Avremmo preferito delle piastre forcella rifinite alla macchina utensile che, donano un look più racing alla moto e come sempre segnaliamo la mancanza dello spegnimento a bracciale e l’adesivo protezione sulla corona, particolari obbligatori in gara che gli acquirenti richiedono ancor prima di ritirare la moto.
AX MOTO, importatore TRS per l'Italia propone per il 2016 due cilindrate, la 280 a 7300 Euro e la versione 300 cc a 7400 euro franco importatore, spese di spedizione ed immatricolazione escluse.
DI SEGUITO TROVERETE COME SEMPRE LA SCHEDA TECNICA E PREZIOSI APPUNTI PER LA MANUTENZIONE
Si ringrazia AX MOTO nella persona di Alex Favro
Pro Park Genova
F&G Distribution per l'abbigliamento, il paraschiena e gli stivali Mots
TrialShop per i guanti Hebo Toni Bou
SCHEDA TECNICA TRS ONE 300 cc 2016
MOTORE Monocilindrico 2T
CILINDRATA 300 cc
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a liquido
ALESAGGIO e CORSA MOTORE 79 x 60 mm
ALIMENTAZIONE Carburatore Dell'orto PHBL 26
ACCENSIONE elettronica digitale Hidria a doppia scintilla con due mappature selezionabili
CANDELA NGK-
FRIZIONE A comando idraulico in bagno d'olio
CAMBIO 5 marce
LUBRIFICAZIONE Miscela olio benzina 1,5% olio 100% sintetico
OLIO CAMBIO 350 cc
TELAIO Doppio trave in alluminio forgiato
SOSPENSIONE ANTERIORE Forcella Tech 39 mm regolabile in compressione ed estensione corsa 175 mm
SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore progressivo regolabile in estensione e precarico molla Olle 168 mm
FRENO ANTERIORE Disco 185 mm flottante, pinza a 4 pistoncini
FRENO POSTERIORE Disco 150 mm, pinza de 2 pistoncini
RUOTA ANTERIORE Michelin 2.75 R 21
RUOTA POSTERIORE Michelin X11 4.00 18 tubeless
LEVA AVVIAMENTO alluminio forgiato
TRS ONE 2016 Dimensioni
LUNGHEZZA 2.015 mm
LARGHEZZA 830 mm
ALTEZZA 1.125 mm
INTERASSE 1.125 mm
ALTEZZA SELLA 640 mm
CAPACITA’ SERBATOIO 2,3 l
PESO
65 kg a secco
TRS ONE 300 2016 Tarature e info test
Temperatura 17 °C (Mulatrial del Mare) 10° Test in zona, altezza 0-
Pressione pneumatici Michelin Anteriore 0,45 bar , Posteriore 0,35
TARATURE SOSPENSIONI
Forcella (Tech 39 mm) sfilata alla seconda tacca dalla piastra superiore
Estensione Registro tutto aperto
Compressione Avvitare di 10 click
Ammortizzatore posteriore Olle
Registro estensione a metà registro
Precarico molla 115 mm valore riferito alla lunghezza della molla
Molla standard 7 k
TARATURE CARBURATORE
Dell'orto PHBL 26
Getto minimo 35
Getto massimo 120
Spillo D36 su 3 tacca a partire dall'alto
Vite aria aperta da 4 giri a 5 giri da tutta chiusa