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29 Marzo 2016
MASTERTRUN
visita alla factory del tecnico Andrea Tron, alcuni segreti delle moto di Grattarola e Tournour e consigli per cucirsi addosso la moto
Vedere operare i tecnici sulle moto ricorda un po’ il lavoro dei cuochi, molti particolari che vengono uniti per creare il piatto finale.
Vi è la fase della scelta degli ingredienti, quella che vede la preparazione ed infine la presentazione per essere gustato.
Se ci pensate anche nel mondo delle due ruote ritroviamo queste tre fasi.
Per primo scegliamo insieme al meccanico quali componenti adottare, poi vi è la preparazione da parte del tecnico ed infine montandolo sulla moto componiamo il piatto per poi gustarlo in zona.
Andrea Tron è uno di questi tecnici che operano per farci divertire, attività che li vede impegnati ben oltre le canoniche otto ore, una passione prima ancora che un lavoro.
Il piemontese Andrea Tron dopo anni passati alla Fg Distribution ha aperto la Trun Racing, attività autonoma avviata lo scorso anno.
Trun parla a ruota libera (mentre sistema velocemente l’officina dopo un intervento finito pochi minuti prima del nostro arrivo) e la scaletta studiata in precedenza con le domande da porgli rischia essere cestinata, rivelando però particolari e curiosità.
Lasciamo spazio ad Andrea di esprimersi liberamente.
“Cosa sono oggi lo devo a Claudio Favro.
A diciannove anni quando iniziai a lavorare con Claudio ero un’incognita per lui e per me.
Grazie a questo lavoro ho avuto la possibilità di conoscere moltissime persone.
In Italia vi è moltissima concorrenza, vi sono tecnici di lunghissima esperienza, parlo di Bosi, Grossi, Cugno, Viscardi ,Dellera, Pensini, dei tecnici Beta Paoletti e Zanone.
Il mio lavoro è quello di riuscire, come si fa per un abito, cucire addosso al pilota la moto, amalgamando gli ottimi ingredienti che compongono il mezzo."
“Lavorando per moltissimi anni con Gas Gas questa è la moto su cui riesco a lavorare meglio, negli anni ho cercato di specializzarmi, di studiare, capire, migliorarmi e conoscere ogni parte della moto da trial in modo da poterci intervenire!
Questi interventi sono mirati al Racing e alla personalizzazione.
La concorrenza come ho detto è molta e non si smette mai di imparare per fortuna/aimè....
Una moto nasce per un cliente medio con un fisico normale ed un peso intorno ai 70 kg, l’arco di utilizzo di una moto è molto vasto le esigenze di un TR5 o di un TR1 sono diverse.”
Prepari le moto del Campione Europeo Gianluca Tournour e di Matteo Grattarola che ha vinto tutte le gare nel Campionato Italiano. Titoli conquistati nell’anno del debutto della TRUN RACING.
“I titoli di Matteo e Gianluca sono un 10% merito mio, il resto derivano dalla loro bravura e da Claudio Favro che li ha supportati.
Il trial è la disciplina dove la moto conta meno, non vinci l’italiano e l’europeo senza una struttura come quella che Claudio ha creato pensando alle trasferte, ai seguidores, ai ricambi.
Claudio Favro nascendo come tecnico, prima che importatore, ha sempre voluto seguire direttamente le gare.
Lo scorso anno come preparatore ho si vinto i tre titoli ma il più è di Claudio che in un anno difficile, per via della crisi di Gas Gas, non ha fatto mancare nulla sia sotto l’aspetto tecnico che economico, a Gianluca e Matteo e agli uomini del Team.
E questo non è stato semplice.
Con l'aiuto anche degli sponsor ci è riuscito ma non è stato facile come può esserlo sembrato da fuori e non è semplice vincere ogni domenica!
Il mio lavoro oggi è per il 95% con Gas Gas, collaborando con Gas Gas Italia, con Gas Gas Factory per il Racing e lo sviluppo della moto di serie (con la casa madre ndr) da febbraio di quest'anno.
Un lavoro di l'equipe con Marc Colomer e gli ingegneri di Gas Gas Torrot.
Anche se nella mia officina entrano in pó tutte le moto così posso vedere e imparare cose nuove."
Quanto differiscono dalla serie le moto di Gianluca e Matteo?
“La Gas Gas è un’ottima moto, lo dimostra il fatto che nei vari campionati nazionali, europeo e mondiale sia scelta da moltissimi appassionati che corrono in forma privata.
E’ un mezzo pronto gara.
Ovviamente però la TXT di Gianluca è diversa da quella di Matteo.
Tournour è alto quasi un metro e novanta mentre Grattarola è più piccolo e già solo questo porta a modificarle.
Quello che posso dire di entrambi è che sono molto rispettosi della meccanica della moto.
Hanno una guida molto diversa, utilizzano sospensioni, centraline e frizioni speciali che differiscono molto da uno all’altro."
Come tutti i campioni Teomat e Gianlu avranno qualche fissa.
“La fissa di tutti i piloti del trial credo sia la frizione, per Matteo inoltre vi è l’ammortizzatore posteriore.
Gianlu invece è un pilota molto professionale, accetta volentieri molte cose che gli vengono proposte, anche per lui frizione è un cruccio mentre è meno paranoico, ma sempre comunque esigente, per quel che riguarda l’ammortizzatore..”
Passando ai mezzi di serie cosa consiglieresti ad un appassionato per migliorare le performance?
“Ogni moto ha i suoi pregi e difetti, a volte però alcuni “difetti” non lo sono realmente ma semplicemente la moto non presenta quelle che sono le caratteristiche che uno vorrebbe.
Quando si vuole preparate la moto quello che consiglio è di cercare di lavorare per rendere il mezzo in modo che ci permetta di divertirci, andare in moto è un divertimento prima di tutto ed il 95% dei praticanti sono appassionati e non professionisti.”
Tanti anni seguendo le gare e moltissimi piloti, hai avuto richieste per modifiche particolari?
“Richieste strane a volte vengono fatte, sia dai piloti che dagli amatori.
Gli amatori sono molto esigenti e stravaganti; a volte io per primo non do magari l'attenzione che meritano a indicazioni pittoresche e originali.
Sono professionisti sotto mentite spoglie che pagano per avere il massimo.
Per i piloti è diverso le richieste "strane" arrivano quando, vuoi per ansia derivata dalla ricerca del risultato o a ragion veduta il pilota è convinto che con quella modifica la moto possa dare quel qualcosa in più che porta al risultato.
Devo dire che a volte qualche richiesta moooooolto strana o illogica è capitata ......”
Vi sono varie e originali teorie sulle regolazioni delle sospensioni, c’è chi sfrena le sospensioni, chi le frena quale a tuo avviso il compromesso ideale?
“Il compromesso ideale non esiste.
Dipende da come si muove il pilota sulla moto, se hai una sospensione frenata e il pilota è molto rapido è controproducente, all’opposto se sei lento e le sospensioni sono veloci non riesci a sfruttarle, devi trovare un setting che si amalgami con la tua guida.”
Matteo Grattarola che setting utilizza?
“Matteo usa delle sospensioni toniche, non particolarmente sfrenate sia in compressione che estensione.”
Gianluca Tournour?
“Gianluca da 3 anni utilizza un ammortizzatore preparato da un altro tecnico a cui è legato da una amicizia di vecchia data, il setting è ancora più tonico di quello di Matteo con una fase di compressione ed estensione non velocissima.”
Componente dell’ammortizzatore posteriore che riceve molte attenzioni negli ultimi anni è il tampone di fine corsa, a prima vista un “semplice” particolare in gomma, non da l’impressione di cambiare le risposta elastica in maniera così importante…
“Il tampone di fine corsa più alto fa sentire meno l’impatto contro la struttura del mono ed avverti maggiormente la sua funzione.
Un tampone più basso ti fa sentire maggiormente il fine corsa ed è minore la sua risposta elastica.
Tante volte si riesce a risolvere velocemente situazioni complicate di idraulica e sostegno adottando un tampone più alto.”
Mentre stiamo concludendo la chiacchierata riparliamo del suo passato da trialista amatoriale ed immediatamente si dirige verso un angolo d’officina dove custodisce le copie di Motocross.
Estrae la copia del Febbraio 2000 e leggiamo “TEST GAS GAS TRIAL”.
“Guarda qui erano pochi mesi che lavoravo da Claudio”.
Nella foto di copertina del test ritroviamo un giovanissimo Andrea Tron con casco ed abbigliamento e nelle pagine seguenti lo vediamo in sella.
Si conclude con l’arrivo della moglie Francesca e del piccolo Matteo la giornata alla Trun Racing, dove abbiamo potuto vedere il tecnico piemontese all’opera e un inedito papà Andrea che con il figlio si trasforma appena sale le scale per tornare in casa.
Testo e foto Christian Valeri infotrial