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Bike trial

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23 Gennaio 2017


Bike trial sport per imparare le tecniche di guida moderne e non solo

CON VIDEO



 
 
 
 

Sempre più spesso guardando le gare ed i video di trial notiamo una tecnica di guida più vicina a quella adottata nel bike trial.

La tecnica acquisita con la bicicletta è stata introdotta nel trial da Jordi Tarres ormai trent’anni fa ed è stata perfezionata nel corso degli anni.

 
 

Oggi soprattutto nelle prove indoor i piloti trascorrono molto tempo sulla sola ruota posteriore ad altezze incredibili.

Il Trialsin (trial senza -riferito alla mancanza del motore-) è stato il termine coniato per identificare questo sport nel 1977 da Pere Pi i Parera, il primo produttore di bike trial Montesa (Monty); molti i campioni che arrivano da questa disciplina, su tutti il nostro Andrea Riva, Jeroni Fajardo e Toni Bou, iridati prima di iniziare la carriera in moto.

 
 

A Pozza di Fassa il sabato precedente la prova del Campionato Italiano Trial Outdoor abbiamo potuto vedere all’opera i migliori specialisti nazionali.

Molto bassa l’età media dei partecipanti ad eccezione di alcuni bikers con alle spalle più di vent’anni di gare sempre “senza motore”, tra questi Andrea Oddone amico d’infanzia di Vittorio Brumotti, senatore della disciplina grazie alla trasmissione televisiva Striscia la Notizia.

 
 

Osservando lo scorrere della gara abbiamo notato l’estremo rispetto tra i partecipanti, non mancano i consigli tra avversari, applausi quando il bikers supera l’ostacolo ed un estremo rispetto per i rigorosi giudici.

E’ nata così una breve ma interessante chiacchierata con Giuliano Gualeni delegato per Bike trial Internazional Union in Italia, presente a bordo zona.

 
 

Giuliano oggi abbiamo visto uno sport dal clima molto rilassato, con i piloti che scherzano e non contestano il giudizio dei giudici!

“Il bike trial è un ambiente molto sereno dove esiste un -codice etico- che vuole evitare contestazioni, favorire la sportività, i piloti si consigliano e i giudici rispettano il regolamento alla lettera per avere un giudizio identico per tutti.”

 
 

Ci tenente molto al rispetto dei giudici, addirittura un ragazzo ha concluso la zona con un secondo di ritardo e l’unico gesto che ha fatto è girarsi verso il giudice pronunciando: “Dimmi tu sono nelle tue mani!” e dopo la conferma del cinque ha sorriso dicendo :“peccato per quel secondo di troppo!”

“E’ un argomento molto importante per Bike Trial International, definiamo il nostro sport un Family Sport che vanta 25 anni di storia, è nato nel 1992 e perseguiamo questa filosofia da sempre.

In tutte le gare internazionali creiamo un camping free aperto a tutti, obbligatorio per regolamento ed adottiamo tanti piccoli particolari che nel corso della gara devono favorire il fair play, aspetto a cui teniamo particolarmente.”

 
 

Un bellissimo esempio, non solo di tecnica di guida, che volevamo far conoscere e dovrebbe essere da esempio per evitare situazioni spiacevoli che purtroppo non vorremmo vedere nel trial!

VIDEO DELLA PROVA DI POZZA DI FASSA

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Per l'immagine storica il pilota è Luca Monateri nel 1987 foto by Bike Trial International Union Italia

 

























 
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